Con un paio di mesi di ritardo rispetto ai piani, parte il terzo satellite di Malpensa: l’inaugurazione sarà domenica 13 gennaio. Ci sarà una festa aperta ai lavoratori dell’aeroporto, ma anche alla cittadinanza residente nelle zone limitrofe, chiamata Malpensa Party Day.
I primi voli però arriveranno qualche giorno dopo, si dice ufficiosamente il 23 gennaio. La piena operatività delle infrastrutture di volo si raggiungerà tra marzo e aprile, quando saranno installati tutti e 10 i pontili mobili previsti.
Proprio i pontili «rappresentano la principale innovazione del terzo terzo», ha detto il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, alla presentazione avvenuta presso Palazzo Marino, giovedì 10 gennaio, con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e Giuseppe Sala, ad di Expo 2015. Sono infatti in grado di accogliere contemporaneamente due Airbus A380. I passeggeri possono essere imbarcati da tre pontili: uno per il ponte superiore e due per il ponte principale. Di questi, uno collega direttamente la sala Vip della compagnia con l’aeromobile senza dover passare dal gate. I voli saranno non Schengen, principalmente di compagnie del Medio ed Estremo Oriente. Altro punto di forza sono i materiali usati (per l’esterno usati zinco-titanio, calcestruzzo con fibra di vetro e acciaio porcellanato), che renderanno gli spazi più luminosi rispetto all’area attuale. Sono stati previsti dal progetto architettonico di Gregorio Caccia Dominioni. Il progetto esecutivo è stato invece realizzato direttamente da Sea, col Consorzio Malpensa Construction.
Sul fronte delle attività commerciali, per ora ci saranno poche ma significative aperture: la principale è quella di un grande bar Motta nel satellite, a gestione Autogrill. La scelta del marchio, spiegano dalla direzione commerciale di Sea, deriva dalla volontà di usare il brand più milanese sul mercato. Ci saranno poi un negozio per acquisti last minute e un’edicola. Nello spazio antistante il satellite, inoltre, saranno inaugurati i negozi delle insegne di pelletteria Piquadro e Tosca Blu, entrambi ampiamente rodati nel canale travel e a Malpensa e Linate in particolare.
Ma di che cosa si tratta quando si parla di questo progetto? Meglio non fare confusione: questo mese a essere inaugurata è l’area del satellite vero e proprio, collegata al corpo centrale del Terminal 1. Va ad affiancare i due satelliti esistenti. La sua superficie è di 35mila mq, di cui 3mila dedicati alle sale vip.
La nuova area rientra però in un progetto più ampio definito “terzo terzo”: oltre al satellite prevede l’ampliamento del corpo centrale del Terminal 1, nella parte occidentale, e la ristrutturazione di quasi tutta l’aerostazione esistente. La superficie rinnovata sarà di 124mila mq e i lavori prevederanno altre tre fasi: allestimento della nuova area del corpo centrale (giugno 2013), ristrutturazione di parti esistenti, compreso il satellite B, e infine lo sviluppo, entro il giugno 2015, delle nuove attività commerciali. Di queste si sa poco, se non che ci sarà una nuova galleria che ospiterà negozi dei massimi nomi della moda a livello internazionale. Alla fine dell’operazione ci saranno 4mila mq aggiuntivi destinati a food&beverage e retail.
L’investimento per tutto il “Terzo Terzo” è di 300 milioni di euro, «totalmente a carico di Sea, non c’è un euro di investimento pubblico», ha rimarcato Bonomi. Ma ha senso un intervento di questo tipo in un momento di crisi? Questa la risposta del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: «è vero che quest’anno c’è stato un calo dei passeggeri a Malpensa, del 2,3% (i dati di Assaeroporti parlano però di un calo del 4% da gennaio a novembre 2012, ndr) ma le prospettive sono estremamente positive. Nel 2014 avremo un aumento di traffico superiore al 3%, spero che salirà già nel 2013». Gli ha fatto eco Bonomi: «Chi si occupa di aeroporti sa che bisogna avere una visione a lunghissimo termine. Se si vuole, bisogna essere un po’ strabici. La ragione principale della realizzazione dell’area è quella di offrire un servizio migliorato ai passeggeri che arriveranno per Expo 2015. Se così non fosse, di fronte a una congiuntura così negativa [sarebbe stato meglio essere più prudenti]. Le previsioni della Iata parlano però di un raddoppio del traffico in Italia entro il 2030. Dobbiamo quindi pensare al futuro».
Fabrizio Patti