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Dopo Aeroporti di Roma e Ferrovie dello Stato, anche l’aeroporto di Bergamo vuole la certificazione “Welcome Chinese” al fine di presentarsi come porta d’accesso al Nord Italia per i viaggiatori cinesi.

Il “Welcome Chinese” è un prestigioso riconoscimento governativo che permette alle sole strutture così riconosciute di entrare nel mercato cinese in modo diretto attraverso il sostegno della China Tourism Academy, ente del ministero della Cultura e del Turismo cinese, che ne supporta il programma attraverso particolari benefit di accredito presso i più importanti tour operator cinesi. L’iniziativa è stata attivata in collaborazione con China Central Television (CCTV), rete televisiva nazionale e China Union Pay, unico circuito di carte di credito emesso in Cina.

Come funziona?

La certificazione “Welcome Chinese” dedicata al turismo cinese outbound è preposta alla promozione degli standard dei servizi per facilitare gli operatori turistici a comprendere meglio le esigenze dei turisti cinesi, permettendo quindi di avere
un’esperienza di viaggio migliore. In quest’ottica l’aeroporto di Bergamo (gestito da Sacbo) sta attuando i relativi servizi: segnaletica dedicata all’interno del terminal,
pagamento con carta credito Unionpay presso i negozi dello scalo, traduzione dei menù in formato digitale presso i relativi punti di ristorazione, website in cinese e free wifi. «Ci siamo predisposti rapidamente a una forma di accoglienza a 360 gradi degli amici cinesi, che, in attesa di voli diretti, utilizzano vantaggiosamente i voli in concidenza con gli hub europei collegati al nostro scalo – ha dichiarato Emilio Bellingardi, direttore generale di Sacbo – La certificazione “Welcome Chinese” è una forma di garanzia per la migliore accoglienza dei passeggeri di lingua cinese e un invito a scegliere il
nostro scalo come porta di accesso all’area milanese e del Nord Italia».

L’anno del turismo cinese (spiegato da Atri

La certificazione si inserisce all’interno di una strategia promozionale continentale per cui si è mossa l’Unione Europea decretando il 2018 come anno del turismo Europa-Cina. L’iniziativa è stata anche al centro dell’ultimo forum Atri (Associazione Travel Retail Italia), tenutosi a Roma il 26 giugno. Quanti sono i viaggiatori cinesi all’estero? Dove vanno? Cosa comprano? Sono state queste le domande al centro dell’incontro intitolato Gli acquisti dei cinesi che viaggiano in Italia e in Europa: aspetti legali e di mercato. Nella sede dello studio legale Nctm, dal 2008 molto attivo in Cina, è stato il presidente Fulvio Fassone a snocciolare i numeri di un trend che sta rivoluzionando il settore del travel retail: 145 milioni di turisti cinesi nel mondo (saranno 400 nel 2030), di cui 4 hanno visitato l’Italia, spesso via Fiumicino (il terzo scalo per arrivi dalla Cina in Europa con 1,5 milioni di passeggeri). Per far fronte a questo “esodo”, però, mostrare le proprie eccellenze non basta: «Bisogna fare sistema a livello continentale per intercettare un profilo di consumatore giovane, con alto potere d’acquisto e alla ricerca di prodotti individuali», ha sottolineato Antonio Cenni, europarlamentare e promotore dell’“Eu-China Tourism Year”.

N.G.

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