Problemi in vista per il colosso dei centri commerciali britannici Intu Properties che, schiacciato da un bilancio 2019 negativo con perdite per due miliardi di sterline, potrebbe finire gambe all’aria.
Attiva dal 2013, Intu Properties gestisce un portfolio di 18 centri commerciali, tutti locati in Gran Bretagna a esclusione dello shopping center Xanadu di Madrid.
Le difficoltà
Alla chiusura dell’anno finanziario 2019, le perdite erano salite di 1,17 miliardi di sterline mentre il valore stimato degli asset commerciali si aggirava intorno ai 6,6 miliardi di sterline; in discesa del 22%. A pesare sui numeri, secondo Intu, le sfide del mercato fra cui burocrazia e tasse sugli immobili oltre a un debito da 4,5 miliardi di sterline. E a poco è servito l’aumento dello 0,3% della footfall che ha riportato su traiettoria flat il -1,6% registrato l’anno precedente: gli introiti sono calati del -9,1%. Il piano quinquennale lanciato da Matthew Roberts, il ceo nominato ad aprile, parte dunque in salita: «Con la velocità a cui sta cambiando il nostro settore è richiesta una radicale trasformazione per tenere il passo. Per questo stiamo portando avanti un profondo ripensamento del business e testando nuove soluzioni».
Emergenza coronavirus
A pesare sulle sorti del canale shopping center in cui è impegnata Intu, c’è la questione coronavirus. Le direttive per il contenimento del virus si fanno sempre più stringenti sul retail anche in Gran Bretagna e, sebbene le prime 10 settimane del 2020 non abbiano mostrato particolari flessioni, è prevedibile che ci sia una flessione delle presenze. D’altronde, anche sul mercato azionario c’è timore tanto che Intu ha fallito il recupero di 1-1,5 miliardi di sterline di fondi privati.
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