La crisi sanitaria ed economica provocata dal Covid lascia un segno profondo sul 2020 di H&M. Il colosso del fast fashion vede gli utili precipitare dell’88%, appena sopra quota 2 miliardi di corone svedesi (circa 200 milioni di euro) mentre i ricavi arretrano del 18%, a quota 187 miliardi di corone svedesi (circa 18,5 miliardi di euro).
La crescita del 50% dell’online in valuta locale nell’ultimo quarter e del 38% nell’arco dei 12 mesi, per un’incidenza sul volume d’affari arrivata al 28%, rappresenta l’unica nota positiva nell’anno appena trascorso (Anche se sarebbe interessante sapere quali utili genera questo modello di business).
Per quanto riguarda il 2021, l’outlook sul primo quarter rimane negativo e parallelamente è prevista la chiusura di 350 negozi soprattutto nei mercati maturi – ha reso noto l’azienda -. Chiusure che saranno in parte controbilanciate da un centinaio di nuove aperture.
In generale, il gruppo ha sofferto di più in Francia (-28% nelle vendite), in Italia (-24%) e ancora negli Stati Uniti (-17%) e nel Regno Unito (-16%). Più resilienti (-3%) Germania e Cina, rispettivamente il più grande e il quarto mercato del colosso svedese.
Le dichiarazioni
“Anche se la situazione del mercato è molto difficile, il gruppo H&M è forte. Le iniziative di trasformazione e gli investimenti degli ultimi anni, incentrati sul digitale, sono stati fondamentali per gestire la crisi e stanno continuando a pieno ritmo. I clienti vogliono incontrarci dove, quando e come vogliono, che siano nei negozi, sui nostri e-shop, sui marketplace digitali o sui social media – ha commentato Helena Helmersson, CEO dell’azienda, che ha aggiunto – Le restrizioni in corso, insieme alle numerose chiusure temporanee di negozi, avranno un impatto negativo notevole sul primo trimestre”.
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