Skip to main content

Alice Pizza S.p.A. nasce dalla fusione inversa per incorporazione (effettuata il 12 luglio 2019) di Alice Pizza Holding S.r.l. in Me&Alice S.r.l., quest’ultima trasformata in società per azioni e ridenominata appunto Alice Pizza S.p.A.

Come riportato nella relazione sulla gestione allegata al bilancio chiuso al 31.12.2020 redatta dagli amministratori, attraverso la suddetta operazione, Alice Pizza S.p.A. ha rilevato, direttamente e per il tramite della società controllata Alice Pizza Negozi S.r.l., 10 società di diversi affiliati con 14 punti vendita, trasformandoli in negozi a gestione diretta ed ha avviato l’attività di sviluppo di negozi aprendone e/o acquistandone ulteriori 14 nel 2019 e altri 14 nel 2020, per un totale, tra aperture dirette ed acquisizioni, di 42 punti vendita al 31 dicembre 2020.

La società ha mantenuto il proprio posizionamento nel settore del Fast Casual Food a marchio Alice Pizza svolgendo la propria attività, oltre che nel territorio di Roma e aree limitrofe, dove si concentravano i punti vendita originari, in altri territori italiani e soprattutto nel Nord Italia.

Investimenti sul digitale

Nel corso dell’esercizio 2020, anno durante il quale tutto il settore della ristorazione è stato duramente colpito dalla pandemia Covid-19, Alice Pizza S.p.A. ha comunque proseguito l’attività avviata nel 2019 avente come obiettivo la gestione in modo coordinato e unitario della rete di affiliazione, potenziando la piattaforma di approvvigionamento e distribuzione delle materie prime ai singoli punti vendita.

Alice Pizza, nel corso dell’esercizio 2020, ha altresì avviato e concluso i seguenti progetti di sviluppo: “Nuovo Forno” (con la collaborazione di un fornitore specializzato è stato sviluppato un nuovo forno per garantire ancora di più la qualità del prodotto); “Sviluppo Digital” (è stata realizzata ed implementata l’APP Alice Pizza, per coprire con uno strumento di proprietà le vendite da remoto, sia con la formula “prenota e ritira” che con la formula “delivery”).

Di seguito sono rappresentati i principali dati di bilancio relativi agli esercizi 2019 (primo esercizio successivo all’operazione di fusione) e 2020, con evidenza degli scostamenti tra i due esercizi.

 

Risultato in utile grazie al fondo imposte

Dall’analisi dei dati di bilancio è evidente come le restrizioni imposte dal Governo a causa della pandemia, nel 2020, abbiano generato una contrazione dei ricavi di circa euro 1 milione rispetto all’esercizio precedente. I ricavi conseguiti nell’esercizio 2020 e pari a circa 2,6 milioni di euro non sono stati sufficienti a coprire i costi della produzione sostenuti nel medesimo esercizio: il risultato operativo, calcolato quale differenza tra ricavi e costi della produzione, è dunque negativo e pari ad euro – 3.017.914.

L’anno 2020 chiude comunque con un utile d’esercizio pari ad euro 5.479.901, derivante principalmente dallo “storno” del fondo per imposte differite per oltre euro 10 milioni, iscritto nel bilancio 2019 sulla differenza tra il valore contabile ed il valore fiscale del marchio e del know-how iscritti a seguito dell’operazione di fusione; tale “storno” è stato effettuato alla luce dell’impegno assunto dal C.D.A. con delibera del 28 maggio 2021 di riallineamento dei valori fiscali con i valori contabili.

La società è ben patrimonializzata: il patrimonio netto, al 31.12.2020, ammonta ad oltre 52,9 milioni di euro. Inoltre possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi, con una “leva” pari a 1,36 (capitale di terzi al di sotto del 50%. Nel 2020, però, la struttura si presentava rigida: l’attivo immobilizzato (64.772.914 euro) risultava, infatti, superiore rispetto alle attività correnti (7.571.717 euro).

La pandemia da Covid-19 e lo sviluppo dimensionale del gruppo non hanno comunque intaccato la struttura finanziaria della società, la quale, come si evince dagli indici sotto rappresentati, si può ritenere soddisfacente, tenuto anche conto che l’esercizio 2020 non è stato un anno “normale” per il settore della ristorazione.

 

Valore numerico
Indice di indipendenza finanziaria0,73Esprime il rapporto tra capitale netto e totale finanziamenti.

Un indice inferiore a 33 segnala una bassa autonomia finanziaria e una struttura finanziaria pesante; valori compresi tra 33 e 55 segnalano una struttura finanziaria da tenere sotto controllo; valori tra 55 e 66 evidenziano una struttura soddisfacente; valori superiori a 66 indicano notevoli possibilità di sviluppo.

Indice di liquidità1,14Se inferiore a 1 situazione pericolosa: incapacità di far fronte ai propri impegni.

Valori compresi tra 1 e 2 rappresentano una corretta dimensione.

Di Maria Grazia Ferrari e Raffaele Pisano

Studio Vergallo Brivio & Associati, Milano – www.vbea.it

riproduzione riservata retail&food