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Chiusura d’anno in crescita per Svicom che termina il 2021 con un + 20% di fatturato rispetto al 2020 – 11,5 milioni di euro – e un incremento del portfolio a 120 asset, per un totale di 1,6 milioni di mq di GLA in gestione.

Il trend di crescita e diversificazione degli asset di Svicom si conferma anche nei primi mesi del 2022, con oltre 20 nuovi incarichi, con una presenza più capillare su tutto il territorio nazionale e con l’ampliamento della gamma di servizi.

“Nel 2021 sono stati ricommercializzati oltre 35.000 mq di GLA, gestite più di 600 negoziazioni, contrattualizzati più di 200 negozi”, spiega Corrado Di Paolo, General Manager di Svicom Agency. “L’anno appena trascorso ha inoltre concretizzato nuove collaborazioni strategiche, come quella con Gabetti Agency”.

Tra le prime novità del 2022, Svicom annuncia l’accordo con Kryalos SGR per un mandato di property management per i nove asset del Fondo ReItaly, tra i quali: Bicocca Village (Milano), 45° Nord (Moncalieri, To), Grotte Center (Camerano, An). Progetti per i quali il gruppo si occuperà anche del leasing e del technical management.

Prevista anche una ulteriore diversificazione del portafoglio gestito da Svicom che, al momento, vede oltre 1 milione di mq Gla di shopping center, 368mila mq di retail parks, 64mila mq di uffici, 32mila mq di edifici commerciali e 64mila mq di “altro”.

Shopping center: la ripartenza

“I numeri ci dicono che il settore dei centri commerciali è resiliente. Nonostante un trasferimento delle abitudini di acquisto massiccio sull’online, c’è ancora richiesta di spazi fisici del commercio”, continua Corrado Di Paolo. “Siamo convinti che il futuro sia all’insegna del cambiamento dei modelli, dei contenuti, dei paradigmi di gestione dei centri. Per questo stiamo investendo molto sull’innovazione tecnologica e sulla relazione con tenant e consumatori”.

In Italia ci sarà ancora spazio per i centri commerciali, quindi, ma saranno ripensati spazi, funzioni e contenuti, in una logica di ibridazione e innovazione che sarà il futuro del settore. Il percorso è già avviato. Svicom accelera. “La distinzione degli asset sarà meno definita e ci sarà un’integrazione sempre maggiore: negli shopping mall si svilupperanno componenti di uffici, di studentati, di residenziale per rafforzare la connotazione di relazione con la comunità. Allo stesso tempo, negli office building e nei building residenziali ci saranno contenuti commerciali e servizi per residenti e lavoratori per gli uffici”, continua Corrado Di Paolo.

“Ci stiamo preparando alla fine dello stato di emergenza”, sottolinea Letizia Cantini, General Manager di Svicom. “E pensiamo che il nostro ruolo sia quello di accompagnare le vendite e i consumatori facendo sì che tutti i centri commerciali, anche i più piccoli, abbiano il loro ruolo, la loro utilità e destinazione all’interno del loro territorio”.

Meno spazio per l’abbigliamento, dunque, e più ristorazione e servizi. Gli spazi commerciali post-pandemici ripensano il loro ruolo e si mettono anche al servizio della comunità. “Negli centri ‘prime’ la percentuale dedicata all’abbigliamento rimarrà ancora alta. Gli shopping center di prossimità, invece, si trasformeranno e vedranno scendere l’abbigliamento per dare più spazio ai servizi, restituendo i luoghi che prima erano di shopping al servizio della comunità”, conclude Corrado Di Paolo.

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