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Stretti fra inflazione e caro energia/materie prime, anche i giganti della moda a prezzo accessibile devono arrendersi e ritoccare all’insù lo scontrino.

L’ultimo ad annunciarlo, in ordine di tempo, è stato Primark. O meglio, lo ha fatto il direttore finanziario della controllante Associated British Food, John Bason, durante il commento ai risultati 2021. “Ci sforzeremo di mantenere inalterati i prezzi per i capi della primavera estate. Il ritocco avverrà a partire da agosto, sulla collezione autunnale” ha spiegato il manager alla stampa, senza entrare nel dettaglio.

In precedenza, a marzo, il nuovo ceo di Inditex Oscar Garcia Maceiras, commentando i dati di Zara, aveva parlato di un rialzo “single-digit” già sui capi primavera-estate, quindi ipotizzabile in media nel 5%. Lo stesso aveva fatto, a inizio aprile, il ceo di H&M Group Helena Helmersson: “Naturalmente dovremmo procedere a un ritocco dei prezzi” aveva risposto alla domanda di un investitore, senza però specificare l’entità e neppure l’elenco dei Paesi coinvolti

Secondo la società Lectra, specializzata nella fornitura di software e tecnologia, già nel corso del 2021 molti brand mass market (vengono citati Zara, Uniqlo, Primark), hanno praticato un rialzo dei prezzi, con punte del 6%.

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