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CIRFOOD, colosso della ristorazione collettiva, ha chiuso il 2023 con ricavi per 618,7 milioni di euro (+15% sul 2022) e ha riportato il risultato di gruppo in utile, dopo il “rosso” del 2022.

“Dopo 3 anni di grandi complessità, finalmente il 2023 è stato l’anno in cui abbiamo iniziato a raccogliere i frutti del nostro impegno” ha dichiarato Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD.

La ristorazione collettiva (scuole, strutture sociosanitarie e aziende) si conferma il segmento principale, con un giro d’affari pari a 457 milioni di euro, seguita dalla ristorazione commerciale di servizio (i self service Rita, Tracce e il caffè Chiccotosto) che ha contribuito per 71 milioni di euro. Le controllate in Belgio e Olanda hanno contribuito per 56,8 milioni.

Nel gruppo c’è anche CIRFOOD Retail, la controllata al 100% che sviluppa format di ristorazione commerciale, cui fanno capo i brand Poormanger (vale circa 5 milioni), Antica Focacceria S. Francesco (circa 13) e Kalamaro Piadinaro, che ormai conta solo un punto vendita a Riccione. Il fatturato complessivo del segmento commerciale, segnala la nota, è di 19,4 milioni di euro.

Il risultato è difficilmente paragonabile con il 2022, poiché Cirfood Retail, guidata dall’a.d. Leopoldo Resta, inglobava alcuni locali (tra cui sei locali ex-Expo), poi passati alla cooperativa.

Lo sviluppo è andato avanti in maniera cauta. L’anno scorso sono arrivate altre due aperture di Poormanger (il secondo locale a Milano e il terzo a Torino) e nel 2024 è stata inaugurata Bologna. Mentre Antica Focacceria S. Francesco dovrebbe aprire un punto vendita a Roma, nella Galleria Sordi da poco ristrutturata.

Nel 2023 si era parlato di un interessamento, da parte di CIRFOOD Retail, per nuove acquisizioni di brand che andassero a completare il portafoglio dell’offerta, come ad esempio la pizza. Ma al momento non c’è notizia di prossime operazioni.

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