Fumata nera, per l’acquisto di Unieuro da parte dei francesi di Fnac-Darty, nel primo Cda dell’azienda italiana chiamato a valutare l’offerta.
Il consiglio di amministrazione di Unieuro, composto da undici membri, non ha raggiunto la maggioranza nella prima seduta utile, successiva all’offerta ricevuta a luglio da parte di Fnac-Darty. Cinque membri hanno votato a favore, mentre altri cinque non hanno ritenuta congrua l’offerta economica, uno si è astenuto.
Nel dettaglio, a favore ci sono i rappresentanti di Iliad (tra cui l’a.d. italiano Benedetto Levi) mentre contrari sono alcuni indipendenti e anche l’amministratore delegato di Unieuro, Giancarlo Nicosanti Monterastelli, più il direttore generale Maria Bruna Olivieri.
Altri due elementi critici vengono sottolineati dal comunicato ufficiale pubblicato post Cda.
Il primo riguarda l’assenza di un Piano industriale dettagliato, cui verrebbe sottoposta Unieuro dopo l’integrazione, e le ipotizzate sinergie tra i due gruppi. “L’assenza di una strategia articolata su Unieuro post-integrazione impedisce una valutazione oggettiva e approfondita dei potenziali benefici per Unieuro e i suoi azionisti, lasciando incertezze sulle prospettive future dell’operazione” scrive il Cda.
Il secondo riguarda il ruolo del concorrente MediaWorld. Lo stesso Cda, insieme ai sindacati, rileva infatti come tra i principali azionisti di Fnac-Darty figuri con oltre il 20% Ceconomy AG, gruppo che controlla Mediamrkt/Saturn, presente in Italia con l’insegna MediaWorld e principale competitor di mercato nel Paese.
È improbabile, comunque, che i francesi pongano mano a una contro offerta in tempi brevi, perché ormai manca pochissimo all’inizio dell’Opas, che scatterà il 2 settembre. I tempi per la conclusione e la riuscita dell’operazione, almeno a oggi, risultano incerti.
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