I saldi estivi, in molte regioni, si chiudono sabato 31 agosto, ma ormai il trend è chiaro: domina il segno negativo.
Dopo il primo mese di vendite, ci aveva pensato Federmoda-Confcommercio a mettere nero su bianco la partenza lacunosa dei saldi: nel mese di luglio, registrata una perdita media in valore dell’8,1% sullo stesso periodo del 2023.
Le settimane successive non sono andate meglio e ormai dai territori arrivano segnali dello stesso tenore: agosto non è servito a invertire la tendenza.
Soffrono i negozi a Roma, nonostante l’afflusso turistico. Massimo Bertoni, responsabile di Federmoda nella Capitale, in un’intervista alla Rai ha parlato di un calo medio dell’8% in linea con il trend nazionale. “Secondo le aspettative, invece, ci saremmo attesi una stagione migliore rispetto al 2023”.
Ma non va meglio nei centri minori. A Parma, secondo una recente indagine del Centro Studi Ascom, il 58% dei negozianti quest’estate ha registrato un decremento degli affari.
Da Padova, intervistato dalla stampa locale, il presidente di Federmoda Confcommercio Veneto, Riccardo Capitanio, ammette un calo “compreso fra il 4% e l’8% a seconda del luogo e del tipo di esercizio”.
Va ancora peggio a Bologna, dove l’Ascom locale segnala un calo delle vendite per i negozianti fra il 10% e il 20%. In questo caso, sotto accusa sono finiti anche i cantieri che, a dire dei commercianti, hanno reso difficili gli spostamenti nel centro.
In generale, i vari studi registrano motivazioni diverse: meno soldi in tasca, cambiamento nelle abitudini di spesa, il caldo torrido che ha frenato le persone dall’uscire di casa. E in diversi commenti, si profila anche uno scontro tra grandi catene franchising e negozi tradizionali a carattere famigliare, dove questi ultimi accusano i primi di aver ormai drogato il mercato con sconti e offerte sottocosto tutto l’anno, che hanno finito per svuotare di significato il periodo dei saldi.
In ogni caso, la ripresa è rimandata all’autunno e il retail parte in salita.
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