La crisi del retail, che colpisce soprattutto le aree suburbane, manda indietro tutta le transazioni a livello di immobiliare commerciale.
Secondo il recente European Outlook 2025, presentato da Scenari Immobiliari, in Italia la previsione per fine 2024, a livello di fatturato del segmento commerciale “Retail”, è in arretramento del -9,1% rispetto al 2023. Mentre l’attesa per il 2025 è di un ulteriore calo del 5%, con un fatturato complessivo del segmento che scenderà da 1,3 miliardi del 2023 a 950 milioni nel 2025.
Questi dato è riferito solo ai negozi, mentre è esclusa la Gdo, che invece accusa un arretramento più leggero: -2% nel 2024 e -1% nel 2025 (quando il dato in valore assoluto sarà intorno a 4,85 miliardi).
Secondo il report, il calo è da attribuire in modo particolare al retail delle aree suburbane, a dimostrazione di un trend ormai consolidato: si avverte uno svuotamento dei negozi nelle zone non centrali delle città oppure nelle aree esterni dei grandi agglomerati urbani, una crisi che colpisce i negozi su strada ma anche i centri commerciali di vecchia concezione. E si fatica a trovare investitori, nonostante i “buoni affari” che si possono portare a casa.
Un dato molto interessante, rispetto a questo trend, proviene da Tecnocasa.
Il franchising immobiliare, nel report di inizio settembre relativo alla scontistica, segnala: “Uno sconto del 14%, in fase di trattativa, si registra sui negozi dove, a muoversi per l’acquisto, sono prevalentemente investitori alla ricerca di un asset che possa garantire rendimenti annui lordi intorno al 10%. La possibilità di trattare il prezzo sta portando molti alla ricerca di occasioni. Anche sui negozi, se possibile, si realizzano cambi d’uso in residenziale”.
riproduzione riservata retail&food