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Il Tribunale di Roma ha prorogato fino al 28 ottobre 2024 le misure protettive del patrimonio sociale per Portobello e per la controllata PB Retail.

La scadenza precedente era fissata all’inizio del mese.

Si tratta di un nuovo passaggio relativo alla sorte di Portobello, il cui modello di business poggia in buona parte sul barter commerciale, impegnata in un percorso di composizione negoziata della crisi. PB Retail è la controllata al 100% che gestisce parte dei negozi fisici.

Le “misure protettive” sono quelle che mettono al riparo le aziende in crisi da eventuali azioni dei creditori e vietano di decretare l’insolvenza, finché sono in corso trattative appunto con i creditori già dichiarati, con le banche o con altri soggetti coinvolti.

“Nonostante le difficoltà (…) la società ha avviato un tavolo interbancario e intrapreso interlocuzioni con altri soggetti finanziari per sostenere le attività operative. Guardiamo dunque con rinnovato ottimismo il prossimo futuro” aveva commentato nella semestrale depositata in Borsa il co-founder e Coo di Portobello, Roberto Panfili.

Per rinforzare la posizione finanziaria l’azienda, nel primo semestre dell’anno, ha anche raccolto 12,6 milioni di euro tramite aumenti di capitale degli azionisti.

La crisi di Portobello si protrae da più di un anno ed è scaturita non da un crollo delle vendite, ma da un accertamento fiscale disposto dal Fisco a febbraio 2023 per l’ipotesi di “frodi carosello” operate dall’azienda anni prima, cui ha fatto seguito, sempre a febbraio 2023, il sequestro penale preventivo dei conti correnti per circa 10 milioni di euro.

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