I francesi di Fnac-Darty hanno abbassato la soglia di capitale da raggiungere, con l’Opas su Unieuro, rispetto alla prima versione.
Secondo il documento depositato in Borsa, ora è sufficiente raggiungere i due terzi delle adesioni, rispetto al 90% indicato in precedenza.
I pretendenti, in sostanza, tentano di facilitare la strada per la conquista di Unieuro. Infatti, dopo il primo Cda successivo al tentativo di scalata, era emersa la contrarietà di alcuni soci determinanti, su tutti Giuseppe e Maria Grazia Silvestrini. Senza il loro 10%, era diventato impossibile raggiungere il 90%.
“Questa soglia di partecipazione” spiega una nota dei francesi “permetterà agli offerenti di proporre e di deliberare, nell’assemblea degli azionisti di Unieuro, la fusione di Unieuro in una società non quotata, nel rispetto della disciplina in materia di operazioni con parti correlate, così ottenendo la revoca della quotazione delle azioni di Unieuro”.
Quindi, l’obiettivo di Fnac-Darty resta quello annunciato: togliere Unieuro della Borsa e poi procedere alla fusione.
C’è tempo per aderire fino al 25 ottobre. Ma potrebbero esserci altri colpi di scena. Secondo alcuni osservatori, infatti, il Governo potrebbe addirittura opporre la “golden power”, ossia quella facoltà attribuita agli Stati di bloccare operazioni societarie, da parte di acquirenti esteri, che possano essere pericolosi per la sicurezza nazionale. In questo caso, in ballo ci sarebbero i dati sensibili sui pagamenti digitali e sugli utenti.
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