Massimo Iossa, direttore Aree di Autostrade per l’Italia, spiega in questa intervista a retail&food le caratteristiche dei prossimi affidamenti.
Quali sono le principali novità per quanto riguarda le prossime gare sulle aree di servizio?
Il contesto regolatorio è notevolmente cambiato negli ultimi anni, in virtù di alcuni provvedimenti come la delibera 1/2023 dell’A.r.t. (Autorità di regolazione dei trasporti) e il decreto interministeriale 181/2024 (ministeri Trasporti e Ambiente). Con queste novità, e grazie al Piano di trasformazione di Aspi-Autostrade per l’Italia, i servizi saranno incentrati su temi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il nostro obiettivo è riammodernare la rete delle aree di sosta con servizi più aderenti ai nuovi bisogni dei clienti, diminuirne l’impatto ambientale e al contempo consentire una congrua profittabilità agli operatori. Aspi, inoltre, è stato il primo concessionario autostradale ad avviare le procedure competitive per l’affidamento dei servizi di ricarica elettrica, insieme a un importante piano di elettrificazione già avviato con una sua controllata.
Parliamo di numeri. Di quante gare stiamo ragionando?
Relativamente ai servizi “Oil e Ristoro” stiamo definendo tutti i dettami tecnici e contrattuali per proporli alle Autorità e agli Enti anche a valle del recente aggiornamento del Decreto. Ragionevolmente, tenendo conto anche della “prima applicazione” del nuovo contesto regolatorio, ci avviciniamo ad una intensa stagione di procedure, dal momento che nel triennio 2024-2026 sono in scadenza 88 servizi, mentre nel successivo 2026-2028 più di 200.
Come cambieranno i bandi, rispetto al passato, in termini di format, di offerta, ma anche di meccanismi di rinnovo o subentro?
I nuovi bandi, più che in passato, saranno incentrati su nuovi format più aderenti al cambio di abitudini della clientela. Dal Covid in poi, infatti, l’utenza è molto cambiata e si aspetta un’offerta di qualità e varietà. Dalla clientela è stato apprezzato, per esempio, il “ritorno” al servizio di ristorazione “servito”, modalità che da tempo non era presente in questo canale. Ma ci sarà anche attenzione ai più piccoli, con aree dedicate a loro, alle persone a mobilità ridotta, fino alla possibilità di fermarsi in zone esterne, un’opzione evidentemente che non potrà essere concretizzata in tutte le aree, ma solo in quelle idonee. Fino ad arrivare a servizi convenience, dove il prezzo abbordabile costituirà la centralità dell’offerta. Nel complesso, il nostro progetto prevede di proporre aree differenti sulla rete, tali da consentire una scelta consapevole alla clientela. Inoltre, puntiamo ad arrivare a strutture e servizi che riescano a modularsi in funzione del flusso dei clienti, sia giornaliero sia stagionale. Sarà data, quindi, la possibilità di scegliere tra offerte premium e convenienti, grazie a meccanismi specifici che stiamo individuando anche a seguito dei provvedimenti citati all’inizio.
Quindi, quali saranno i principali criteri di scelta fra i concorrenti?
La formula della procedura sarà incentrata sulla selezione di operatori qualificati che dovranno proporre un’offerta tecnico-commerciale, secondo determinati criteri definiti da ASPI, che diventa ancor più centrale del passato. La procedura darà ampia possibilità agli operatori di proporre servizi e prodotti ulteriori a completamento l’offerta, in coerenza con quelli già presenti e con la localizzazione dell’area di servizio. Oltre a ciò, sarà prevista una componente economica che riguarderà principalmente l’offerta di prezzi dei principali prodotti oil e food, oltre che le royalty – propriamente dette – così come corrisposte in tutti in principali canali del travel retail.
A proposito di royalty, quelle previste per gli operatori saranno fisse?
No, anzi, una delle principali novità è che queste saranno esclusivamente variabili. Non sarà prevista, a differenza del passato, neppure una base d’asta e saranno unicamente previsti dei costi condominiali per la gestione delle aree comuni, per tutti i partner presenti sull’area di servizio, in linea con i principali canali del travel retail. Riguardo il rilancio sulle royalty si partirà da zero e ogni operatore qualificato potrà proporre la propria offerta economica, che combinata con quella tecnica consentirà di valorizzare la migliore proposta. La componente tecnica sarà prevalente ovvero la maggior parte del punteggio attribuibile all’offerta sarà dedicato alla proposta commerciale degli operatori.
E invece, che cosa cambia rispetto ai requisiti richiesti agli affidatari?
Le nuove procedure hanno l’obiettivo della centralità del cliente, della sostenibilità ambientale e sociale, ma al contempo della sostenibilità economica dei servizi. Il canale autostradale è un settore labour e capex intensive e questi due fattori devono essere sempre tenuti in considerazione se vogliamo immaginare una nuova veste delle aree di servizio. Questi saranno, tra gli altri, elementi evidenti nelle procedure rispetto ai quali operatori, già presenti sulla rete o futuri, dovranno predisporre le offerte.
In base a questo contesto, si può ipotizzare l’ingresso di nuovi operatori per le aree di ristoro?
Già con un primo slot di procedure competitive per il servizio elettrico c’è stato l’ingresso di un nuovo operatore specializzato, cui ne seguiranno altri per il medesimo servizio. Riguardo al Ristoro e all’Oil, auspichiamo ulteriori partner rispetto a quelli già presenti. Riteniamo che la diversificazione dell’offerta consentirà al cliente di scegliere in modo consapevole, anche grazie a dati e informazioni che Aspi metterà a disposizione. Un contesto competitivo sarà importante anche per gli operatori già presenti in quanto innescherà – ancor di più rispetto al contesto attuale – una efficace concorrenza di offerta.
(intervista pubblicata sul numero di Novembre di retail&food)