Il drive-through di McDonald’s compie 50 anni: il primo ristorante di questo tipo fu inaugurato il 24 gennaio 1975 a Sierra Vista (Arizona).
Negli Usa, questa modalità di acquisto è al top. E rappresenta circa il 70% di tutte le vendite di Big Mac. Ma in realtà, il panino “venduto alla finestra” non è una sua invenzione.
Negli Stati Uniti, la sfida tra le prime catene di fast food si giocava tutta sulla West Coast, con l’epicentro in California. Dai primi anni Cinquanta, era stata In-N-Out a “brevettare” in qualche modo questo formato, non a caso il nome stesso sottolinea la doppia anima di consumo dentro o fuori dal locale.
La storia racconta che nei primi anni ’70, quando ormai il business era solido, i regional manager di McDonald’s di Los Angeles e San Diego pressavano Brent Cameron, il vice president di allora, per tentare la strada del drive through. Ma in realtà, i primi progetti concreti arrivarono da altri Stati. Ci fu un primo tentativo ad Oklahoma City, nel 1974 (non terminato), poi arrivò l’inaugurazione in Arizona. Come mai? Più che l’insistenza del franchisee locale, ci pensarono i soldati.
Si cambia formato per servire i soldati

Il ristorante stava subendo un calo delle vendite, dal momento che i Marines di stanza alla base di Fort Huachuca (a sette miglia dalla città di Sierra Vista) avevano l’ordine di non poter scendere dai veicoli quando indossavano la divisa. Così fu installata la finestra scorrevole per poter effettuare il servizio. Pare che le vendite, dopo, siano lievitate del 40%.
Nel 1985, invece, il format varcò l’Atlantico per la prima apertura europea, con il nome McDrive, a Dublino. Cui poi seguirono Manchester e Parigi.
Ancora troppi errori dal chatbot

Il drive-through di McDonald’s, ultimamente, è apparso nelle cronache per tutto un altro aspetto. Cinquant’anni dopo, infatti, Big Mac e IBM hanno iniziato a sperimentare un ristorante in cui gli ordini vengono impartiti a voce dai clienti a un totem digitale, che recepisce l’ordine e lo passa in cucina. Il sistema, testato in un centinaio di location, è basato su intelligenza artificiale. I risultati, però, non sono stati eccezionali. La quota di ordini sballati era ancora troppo alta, impossibile andare avanti con l’estensione della sperimentazione. Così, l’anno scorso, è stato decretato lo stop. L’ordinazione dall’auto al chatbot è solo rimandata. Il futuro va in quella direzione. Ma al momento la collaborazione IBM-McDonald’s, iniziata addirittura nel 2021, è stata sospesa.