Arrivano davvero i soldi per il rilancio di Coin, che ora può annunciare la salvaguardia di circa 1.400 posti e limita i danni rispetto ai negozi: attese sette chiusure.
La svolta è avvenuta durante l’ultimo incontro al tavolo di crisi al Mimit (Mimit-Ministero delle imprese e del Made in Italy).
Ci sono tanti nomi noti, in realtà, nella futura compagine azionaria che si appresta al rilancio di Coin, storico marchio finito in una proceduta di ricomposizione negoziata della crisi, ma che comunque ha sempre continuato ad operare.
La cordata pronta a mettere sul piatto un aumento di capitale da 21 milioni di euro è composta da Sagitta Sgr (gruppo Europa Investimenti – Arrow Capital), un soggetto finanziario specializzato in Utp che nei mesi scorsi aveva già rilevato debiti bancari di Coin.
Poi c’è MIA srl, riconducibile a Marco Marchi (fondatore di Liu Jo) che di Coin è già azionista ed è stato presidente.
Sono della partita anche gli altri azionisti attuali Red Navy (cioè Stefano Beraldo di OVS), Joral Investment Srl e Hi-Dec Edizioni Srl. Da quanto trapela, sembra che l’impegno finanziario principale sarà in capo a Marco Marchi.
Per quanto riguarda i negozi, è stata definita la chiusura definitiva di sette store: Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave, Latina, Vicenza, Milano City Life e Sesto Fiorentino, ma i 92 addetti verranno riassorbiti.