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Roma Termini, nell’ultimo triennio, si è rifatta il trucco. E ora apre anche FAO Schwarz.

In fondo non c’era bisogno del Giubileo, visto che già l’anno scorso è stato un record assoluto per il turismo della Capitale: 51,4 milioni di presenze e 22,2 milioni di arrivi, meglio ancora del risultato già storico del 2023 (con buona pace dell’allarme overtourism).

Roma Termini, la più trafficata stazione italiana, è uno snodo cruciale, che Grandi Stazioni Retail ha provveduto a tirare a lucido dal punto di vista dell’offerta commerciale (in totale ci sono 196 unità commerciali).

Fra 2021 e 2023 (ultimo dato disponibile) Gs Retail ha investito più di 17 milioni di euro nel suo rinnovo, riqualificando una superficie di circa 13.000 metri quadrati. Era quasi tutto l’importo del triennio (2,9 milioni sono andati per la food hall di Torino Porta Nuova, qualcosa per Napoli Centrale).

A Termini, il food, a partire dalla Terrazza sul piano rialzato, è il cuore dell’offerta, ma non solo. Il tasso di passeggeri stranieri è alto, con punte di oltre il 30% ad agosto, quindi è stata potenziata la presenza di brand internazionali, a partire dai marchi portati da SSP come Yo Sushi! e Leon. C’erano già Starbucks, Five Guys, l’immancabile McDonald’s, Areas ha inaugurato la boulangerie Paul. Brand che fanno compagnia a tantissimi marchi italiani. E c’è anche Eataly.

Ma anche il non food gioca un ruolo cruciale. Da Nike a Victoria’s Secrets, passando per Coin e Wycon, ci sono tanti brand pronti ad accontentare l’esigenza momentanea di chi viaggia. Ma sempre più a diventare un punto di riferimento anche per la città. E proprio in questi giorni è in allestimento il negozio di FAO Schwarz, altro marchio internazionale, che strizza l’occhio pure alle famiglie romane che non devono prendere il treno.

Le elaborazioni periodiche condotte dall’Ufficio Studi di Fs Italiane sono interessanti (qui sotto il dato di agosto 2024). A Termini, nel corso di un mese, gravitano da 5 a 6 milioni di persone che prendono il treno, fra pendolari o occasionali. Ed è chiaro che siano questi i soggetti cui maggiormente si rivolge l’offerta commerciale. Ma c’è una cifra costante, che non cambia fra agosto o dicembre, di 2,3 milioni di visitatori “non viaggiatori”, magari perché prendono la metropolitana, in transito verso l’aeroporto o anche semplicemente che sfruttano la stazione per acquistare o mangiare. Intendiamoci, non si tratta di vendere la favoletta per cui la stazione “è un posto da vivere in città”. Specialmente la sera, rimane un posto da cui girare alla larga alla svelta. Eppure il bacino potenzialmente interessante resta evidente.

Tutto bene? Quasi, se non fosse per i frequenti disagi dell’alta velocità. Ormai quasi quotidiani. Un flagello, per cui Trenitalia potrebbe pensare di ridurre le frequenze, che in effetti considerando anche Italo sono tantissime, praticamente ogni mezz’ora si può partire fra Napoli e Torino. E ci sono anche i diretti senza stop (effettivamente comodissimi) Milano-Roma.