Amazon stravince, nell’eCommerce italiano, ma retailer come Apple, Lego e Pandora sono al top nelle categorie di riferimento. E fanno un balzo le farmacie Dr. Max
Casaleggio Associati ha stilato la classifica di popolarità (vedi nota in fondo1) dei siti di commercio elettronico attivi in Italia, sia quelli legati a specifici brand, sia i marketplace multi prodotto.
Poche sorprese in cima alla classifica, guidata da Amazon, Subito ed eBay. A seguire Booking.com, Apple Store, Leroy Merlin, Trenitalia, Temu, Ryanair e Ikea. Il colpaccio vero è quello di Temu, che rispetto alla precedente rilevazione (un anno fa) compie un balzo di dieci posizioni.

Eppure diversi big retail, che operano anche tramite negozi fisici, riescono a concorrere. “I brand come Apple Store, Pandora o Lego si riconfermano in cima alle loro rispettive classifiche di settore” ha analizzato Davide Casaleggio, CEO & Partner di Casaleggio Associati.
L’esplosione di Dr. Max, Foot Locker e Douglas
E ci sono altre sorprese guardando a una classifica speciale, quella dei siti che crescono a maggior velocità, ossia quelli che hanno scalato più posizioni nel giro di un anno, benché come volumi non trovino ancora spazio nei primi posti assoluti. “Uno dei segmenti più dinamici si rivela quello delle farmacie che, tra investimenti e acquisizioni, continua a essere molto movimentato” aggiunge Caseleggio.
Ecco infatti che Dr Max è il primo dei “fastest growing”, mentre al terzo posto troviamo Foot Locker. Un risultato che ricalca quanto sta accadendo nel retail fisico, dove il segmento sport/streetwear è quello che sta andando meglio nella categoria più generale di abbigliamento. La top ten comprende anche Douglas e Sephora.

Ecco invece, secondo Casaleggio, quali sono i leader dei singoli settori con un’attinenza nel mondo retail. Food delivery: Just Eat. Moda-calzature: Zalando. Casa/arredo: Leroy Merlin. Libri: La Feltrinelli. Elettronica: Apple Store. Giocattoli: Lego. Sport: Decathlon. Gioielli: Pandora.
eCommerce al 13% dei consumi, ma l’Italia è spaccata in due
All’analisi sul gradimento dei portali, va affiancata anche quella relativa a volumi e prodotti, per una fotografia completa sul fenomeno eCommerce.
Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, l’anno scorso l’eCommerce in Italia è cresciuto gradualmente: +6%, per un controvalore di 58,8 miliardi di euro.
Di questi, 20,6 miliardi appartengono al calderone “turismo/trasporti/ticketing per eventi”, mentre i restanti 38,2 miliardi sono di prodotto, dove i settori più dinamici sono “arredamento e home living” (+12%), “beauty&pharma” (+12%), “food&grocery” (+7%), seguiti da elettronica di consumo e abbigliamento saliti entrambi del 5%.
Adesso l’eCommerce, sul totale degli acquisti (online+offline) in Italia raggiunge una quota del 13%.
Eppure, altri dati fanno emergere il forte ritardo e la polarizzazione del mercato (e della geografia) del nostro Paese, che sembra diviso tra città e fasce di popolazione avanzate, o quanto meno nella media europea, ad altre molto arretrate dal punto di vista digitale.
Secondo lo European Ecommerce Europe 2024, nel nostro Paese il tasso degli utenti di Internet è ormai abbastanza alto, pari all’88% della popolazione adulta. Ma la quota di chi fa acquisti in Rete, tra i 16 e i 74 anni, è appena del 51%. Siamo davanti soltanto a Romania, Bulgaria, Macedonia, Bosnia, Albania e Montenegro.
A.L
- La classifica di Casaleggio Associati è realizzata sulla base di alcuni dati come visitatori unici su base mensile, rilevanza del brand, tempo medio di visita del singolo utente, frequenza di rimbalzo. ↩︎
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