Sempre più marchi storici dell’alimentare italiano mettono in campo progetti retail.
Il trend, finora, era evidente con i torrefattori. Sembrava quasi un passo obbligato, per i vari Lavazza, Illy, Segafredo, Ottolina presentare al pubblico la propria rete di caffetterie.
Ora il fenomeno riguarda tanti altri marchi, che la maggior parte dei consumatori conoscono da decenni. E che sfruttano la forza del marchio per intraprendere progetti food-retail.

Uno dei più impegnati è Bauli. Il gruppo veronese, noto a tutti per il pandoro, sta lavorando molto sui marchi, come ad esempio il riposizionamento di Motta. O come la ultima novità, il Pandorì, ossia una merendina che tenta di dare vita tutto l’anno proprio all’impasto del pandoro.
Ma questo impasto è anche alla base del Minuto di Bauli, il progetto retail del gruppo che ha portato all’apertura di diversi punti vendita, a metà fra caffetteria e pasticceria. Nei quali il prodotto di punto è un dolce tipo brioche, da farcire al momento, appunto con l’impasto del pandoro.
Dopo l’esordio a Milano, i punti vendita si sono moltiplicati, anche un po’ in sordina a dire il vero. Oggi sono 15 (tra Milano, Bologna, Verona, Firenze, Monza, Torino), compresi i centri commerciali, e sono arrivati anche all’estero. Il primo a Vienna. Il secondo (già individuata la location, ma ancora da inaugurare) a New York, sulla Broadway, nel centro di Manhattan non lontanto dal Flatiron.

In pista c’è anche Sammontana, attraverso il marchio Bindi Dolci&Caffè, che da pochissimo ha rafforzato la sua presenza nel canale travel, aprendo un nuovo punto vendita all’aeroporto di Milano Linate, in collaborazione con un big del settore, Avolta.
È della partita anche la valtellinese Galbusera. L’azienda dolciaria lombarda, nella regione, da tempo ha diversi “spacci” a marchio Galbusera-Le Tre Marie. Ma da qualche tempo, in pieno centro a Milano (zona San Babila) ha reso stabile un locale che prima veniva usato solo come temporary natalizio per la vendita dei panettoni. E lo ha trasformato in un Bistrot Galbusera-Le Tre Marie che funziona anche da caffetteria e cocktail bar durante tutta la giornata.

A Milano, Latteria Soresina ha aperto Goodurie, presentato come Italian Cheese Cafè. È solo il primo locale di questo format, che abbina da un lato il bar ristorante, con tanto spazio nel menù ai prodotti caseari, dall’altro il negozio. Un format per cui non si prevede di certo una rapida espansione, ma probabilmente qualche altro esempio dopo l’esordio dello scorso autunno. “Un progetto pilota di integrazione a valle nell’anello retailer” era stato definito, nel corso della presentazione del piano industriale 2023-2027 del gruppo.

Un altro progetto da seguire è quello di Parmacotto Group. L’azienda emiliana dei prosciutti ha aperto un primo punto vendita in Svizzera, a Lugano, insieme alla catena di grandi magazzini svizzeri Manor. Qui si può assaggiare una collezione di panini gourmet, tutti farciti con i salumi della linea Parmacotto Selection. Il progetto prevede di estendersi, tanto è vero che l’azienda ha partecipato all’ultima edizione di Cibus presentando il concept come “Gorumet à Porter”, basata sulla somministrazione dei panini in chiave grab&go.
E da qualche anno, c’è anche Callipo, l’azienda calabrese specializzata in prodotti ittici, che finora ha aperto 4 monomarca Callipo 1913, a Roma, Milano, Cosenza e Reggio Calabria.