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Tanti brand del panorama italiano della ristorazione puntano sul franchising per estendere la propria rete.

Questo è uno dei mantra del mercato, che ha caratterizzato anche il recente Salone franchising Milano. La strada dell’affiliazione, in verità, non è così scontata.

Tanti marchi, a onor del vero, avevano annunciato l’avvio del progetto “affiliazione” da diversi mesi, ma non è che di aperture se ne siano viste a piene mani. Evidentemente il contesto di mercato, così come la selezione dei partner giusti, consigliano di procedere con cautela.

Ci sono brand la cui attività in franchising non ha bisogno di presentazioni.

Da McDonald’s a Burger King, per citare i big del fast food. Anche La Piadineria, che pure oggi gestisce direttamente la gran parte dei locali, spinge su questo versante. Poi ci sono Alice Pizza e Old Wild West, che ormai hanno ciascuno più di cento locali in franchising. È già partito anche 12oz, specialmente con i partner legati al travel. Doppio Malto, nel suo piano di crescita dei prossimi mesi, ha messo in cantiere diverse aperture per mezzo di partner, sia in Italia sia in Francia (ad esempio Pescara, Alessandria, Novara, Cusago e Catania).

Ha già messo a segno alcune aperture in franchising anche Dreams Donuts (tra le ultime, Merlata Bloom a Milano), il brand belga delle ciambelle sviluppato da AVS retail. E dopo venti locali in Italia, sta andando anche all’estero il gelato di Cremglassè.

Poi ci sono quelli che stanno per iniziare.

In rampa di lancio (e in ordine alfabetico) c’è il progetto di Ca’ Pelletti, il marchio del gruppo Surgital che finora controlla cinque ristoranti casual dining diretti. “Il franchising è un obiettivo che stiamo perseguendo da tempo e che prende forma, passo dopo passo, seguendo tutti gli step necessari per garantirne il successo e la sostenibilità” ha affermato Elena Bacchini, direttrice marketing di Surgital Spa. A confortare l’azienda, i numeri del 2024, chiuso con un fatturato che ha raggiunto i 6 milioni di euro, in crescita del +40% nel triennio 2021–2024.

Anche le birrerie King Pub stanno aprendo all’affiliazione, dopo aver raggiunto quota 9 ristoranti diretti. Il progetto è partito a gennaio ed ora è in procinto di aprire la prima location in affiliazione, in Campania. Ma ci sono già altri 4 parnter con cui il rapporto ormai si è concretizzato e che lavorano per aprire nel corso del 2026. King Pub punta poco sui centri commerciali, quanto piuttosto alle strade di città, con un formato standard che si aggira sui 180 mq.

Dà al via all’affiliazione anche O’ Tacos, il marchio di Qsrp che in Italia ha già iniziato a svilupparsi, arrivando a cinque punti vendita (due a Napoli, tre a Milano, di cui uno recente in zona Bicocca). O’ Tacos, nella sua nicchia di prodotto, a livello mondiale è un colosso da 400 punti vendita, con addirittura il 98% in franchising. Dà la possibilità di allestire format di ampie dimensioni, con sedute interne, o altri più piccoli maggiormente dediti al take away.

Dopo aver raggiunto quota 60 location dirette, entra nella partita affiliazione anche Rom’antica, il marchio di Finiper specializzato nella pizza romana al taglio. “Questo progetto è entrato nel vivo. Qualche contratto è stato già formalizzato e i tempi saranno brevi affinché possano arrivare le prime aperture degli affiliati” ha spiegato Mauro Ornelli di Finiper. Il nuovo corso di Rom’antica rientra in una riorganizzazione più ampia, ideata dal gruppo, che all’inizio dell’anno aveva creato una apposita business unit “franchising” dedita in modo particolare a sviluppare Rom’antica e Unes.

Tra le new entry, da segnalare un piano aggressivo di crescita, almeno nelle intenzioni, del marchio Verdi, una società che per ora gestisce due locali in provincia di Padova. Verdi propone una pizza con impasto alla romana. Nel corso del 2026 si propone di arrivare a dieci pizzerie a gestione diretta, accanto alle quali sviluppare l’affiliazione. Il progetto punta su una pizza di dimensione normale, ma votata soprattutto all’asporto, grazie all’uso di un cartone brevettato che dovrebbe salvare calore e fragranza. Verdi ha messo a punto un modello standardizzato che poggia su vari elementi, tra cui un laboratorio centrale di produzione che rifornisce i punti vendita di ingredienti base quali ad esempio panetti di impasto per la pizza e delle pinse. L’obiettivo a medio termine è addirittura di cento pizzerie.

E poi ci sono realtà locali come Berti Food Truck, già molto forte nel Nord Est, che vorrebbe espandersi in altre zone. E tanti più piccoli che provano a farsi notare, come il trancio di pizza pugliese del Grottino (finora tre punti vendita in Brianza), o gli Arrosticini divini (tre locali votati all’arrosticino abruzzese)