Inaugurato il restyling della facciata, Sea prepara i prossimi passi per rinnovare Linate, il city airport milanese: nuova pista, sistemazione area partenze e riorganizzazione degli spazi retail per un viaggiatore che da consumatore si è trasformato in cliente. In attesa che arrivi la M4.
Milano cambia. E Linate tiene il passo. Perché se la città delle fabbriche e della finanza negli ultimi anni è diventata un polo internazionale e dinamico al pari delle maggiori capitali europee, lo stesso vale per la sua porta d’accesso principale: il city airport “Enrico Forlanini”. Posizionato a pochi chilometri di distanza dal centro città e chiuso fra la tangenziale est, il quartiere Forlanini e l’Idroscalo, l’aeroporto ha intrapreso con decisione la strada del rinnovamento. A partire dalla facciata. Con l’inaugurazione avvenuta il 3 maggio, Linate cambia volto grazie all’impegno di Sea (società che gestisce anche l’aeroporto di Malpensa) e al progetto dell’architetto Pierluigi Cerri: via la vecchia e buia copertura che accoglieva i passeggeri in partenza, al suo posto una pensilina composta da 780 lastre di vetro e 250mila chili di travi d’acciaio a proteggere una parete ricoperta da 1.500 lastre di corian (materiale molto resistente all’usura e all’annerimento dovuto a smog e maltempo). Uno squarcio di luce bianca, su cui svetta la nuova insegna Milano Linate, che illumina il cammino da qui al 2020: «Per quella data consegneremo a Milano un city airport completamente nuovo, per rispondere alle esigenze dei nostri passeggeri e della città», ha affermato Pietro Modiano dal palco allestito per l’occasione. Un messaggio ribadito anche dal sindaco Giuseppe Sala: «Questo è un pezzo del puzzle. Ora avanti con il resto dei lavori che riguardano la parte interna. Perché la forza di Milano sta proprio nel suo continuo cambiamento, una caratteristica che porta le persone a ritornare qui». Nel frattempo, gli habitué dello scalo possono già apprezzare i primi interventi che hanno richiesto 8,3 milioni di investimento (3 dei quali per la sola facciata). La zona arrivi e l’area ritiro bagagli, infatti, sono state rinnovate grazie all’innalzamento dei controsoffitti e alle nuove pareti realizzate in gres dando respiro a un layout che occludeva la percezione dell’ampiezza e dell’altezza dell’aerostazione. Mentre il ricollocamento della vip lounge Leonardo ha permesso di valorizzare un’area di 400 mq in grado di accogliere 90 passeggeri in uno spazio dal design moderno e dal fascino italiano. Dettagli che permettono un maggiore sfruttamento degli spazi, ottimizzando cubature interne che difficilmente possono essere ampliate. Un ritocco smart, insomma, in linea con la caratterizzazione data da Luigi Battuello, commercial director non-aviation, e il suo team. Se, per fare un paragone, Malpensa rappresenta la Milano del quadrilatero della moda, Linate vorrebbe restituire la stessa atmosfera che si respira in un luogo come piazza Gae Aulenti, cuore del centro direzionale a pochi metri dal Palazzo della Regione e all’ombra della torre Unicredit. In tal senso, per esempio, si può leggere anche l’accordo di luglio 2017 con Axway per l’utilizzo della piattaforma Amplify con cui sviluppare nuove applicazioni e servizi in modo rapido ed efficiente. Integrando la mole di dati generata da un sistema complesso in cui coesistono uno accanto all’altro sistemi gestionali e amministrativi tradizionali, numerose applicazioni di business e operative, nuove app dedicate al mondo dei servizi ai passeggeri e dell’e-commerce l’obiettivo è quello di ridurre il time-to-market e promuovere il miglioramento della customer experience all’interno di un’ottica omnicanale.
Obiettivo 2020 (e oltre)
Per riuscire nell’impresa di rinnovare Linate dopo quasi 25 anni dagli ultimi lavori di questa portata, a febbraio 2017 Sea aveva presentato un masterplan da 550 milioni di euro da realizzare in tre tranche con scadenza 2030. E detto della prima fase (che una volta completata sarà costata circa 156 milioni di euro di cui 118 messi sul piatto dal gestore aeroportuale, il restante a carico di terzi), la seconda riguarderà il rifacimento della pista previsto per il 2019. Infine, entro il 2020, dovrebbe partire l’ultima parte degli interventi: revisione dello spazio prospiciente l’Idroscalo, capolinea della M4, trasferimento dello storico hangar Emporio Armani, spostamento degli uffici amministrativi e aumento dei finger. Il tutto mentre l’area attorno a Linate vedrà un vero e proprio boom commerciale soprattutto grazie all’apertura (prevista per il 2020) di Westfield Milan con un potenziale di 25 milioni di visitatori all’anno.
I conti di Sea
A supportare questi investimenti, un andamento più positivo per Sea che, nel giorno dell’inaugurazione della facciata, ha comunicato i dati di bilancio dell’esercizio 2017: «I volumi di traffico sono aumentati del 9% per quanto riguarda i passeggeri in confronto a una media nazionale del 6 per cento – ha affermato Modiano – Positivi anche i risultati operativi, con una crescita dell’Ebitda da 239 a 264 milioni di euro che ha permesso di assorbire quasi per intero gli impatti contabili della svalutazione dei crediti Alitalia». Dopo il 2008, anno del dehubbing della compagnia di bandiera da Malpensa, Sea ha trovato il bandolo della matassa dando seguito alle ambizioni internazionali dell’intero territorio e mettendo fine al dualismo fra Linate e Malpensa. Tanto che, grazie al rilancio dello scalo varesino (in crescita del 14% per numero di passeggeri rispetto al 2016), «Linate consolida i propri volumi di traffico e si conferma un’infrastruttura essenziale del traffico business», ha sentenziato Modiano.
Landside, fra nuove luci e soffitti rialzati
Detto della facciata, una volta entrati all’interno dell’aeroporto “Forlanini”, il lato landside offre i primi esempi della ristrutturazione in atto. Innanzitutto la pavimentazione più chiara e le luci più omogenee. I volumi, in alcuni punti, rimangono ancora bassi ma si sta lavorando a soluzioni per eliminare i controsoffitti lasciando le condutture degli impianti a vista. L’impegno è quello di recuperare, soprattutto in altezza, più spazio possibile. Un esempio, a tal riguardo, è rappresentato dai banchi del check-in delle varie compagnie aeree. Prima, dietro ad ogni postazione c’era una quinta rigida che occludeva lo sguardo e non permetteva la visione dei piani superiori (attualmente occupati dagli uffici tecnici e di sicurezza). Ora questa barriera è stata eliminata dando una maggiore ariosità e profondità ai diversi volumi. Effetto che si vorrebbe amplificare anche strutturando in modo orizzontale, piuttosto che verticale, la coda ai controlli di sicurezza. Di pari passo, si mantiene un’offerta commerciale lato landside di 2.829 mq di superficie (di cui 1.094 mq dedicati allo shopping e 1.735 mq per la ristorazione). Entrando da uno degli ingressi di viale Forlanini, si trovano 18 store al primo piano, quello delle partenze. In particolare, per quanto riguarda l’offerta gastronomica, ci sono un fast food McDonald’s, gli snack bar Gran Cafè e Tentazioni Cafè e il ristorante Pizza Chef (a cui si aggiungono nel piano rialzato il free-flow Ciao e il fusion Asia). Per il settore non-food, invece, oltre all’ottica Nau! ci sono i negozi di abbigliamento United Colors of Benetton e Camicissima; mentre per l’intimo, uno accanto all’altro, fanno bella mostra gli store di Intimissimi e Calzedonia. Il reparto tecnologia e telefonia si compone di un punto vendita della compagnia telefonica 3 e un negozio Sbs. Quello degli accessori trova sfogo nei punti vendita Piquadro e Moleskine.
Airside, cibo di qualità e abbigliamento di alta gamma
Una volta passati i controlli di sicurezza, si apre il walkthrough: qui finalmente i passeggeri possono tirare un sospiro di sollievo e dedicare maggiore attenzione all’offerta commerciale. L’importante è non forzarli in un percorso a ostacoli dove diventa difficile trovare il brand o il retailer che stanno cercando. Per questo l’idea è quella di organizzare lo spazio secondo modelli riconoscibili come quelli della piazza o del corner store. Superato il walkthrough, i passeggeri trovano uno spazio airside con una superficie commerciale di 3.422 mq (di cui 2.207 per le attività non-food e 1.215 per quelle food). In attesa dei prossimi ritocchi, all’interno dell’area airside c’è ampio spazio per la ristorazione (10 esercizi commerciali su 35 totali), il tutto concentrato principalmente nella piccola food court prospiciente la pista di decollo. Qui ci sono Caffè Milano, Panino Giusto e Ferrari Spazio Bollicine. Quest’ultimo, in particolare, è frutto di uno degli esperimenti di branding su cui Sea ha deciso di investire. In questo caso, grazie alla collaborazione con un grosso gestore come My Chef, lo scalo riesce a proporre soluzioni che danno quel tocco in più all’offerta food tenendo sotto controllo i costi di gestione che, all’interno dell’aeroporto, sarebbero difficilmente sostenibili per un piccolo operatore. Salendo al piano rialzato dell’arside, invece, si accede al ristorante Michelangelo, mentre al piano terra trovano spazio Aroma Cafè, Venchi, Illy Caffè e Moka. A completare il mix ci pensa l’offerta non-food. Dall’abbigliamento ai gioielli, passando per gli accessori, la scelta è quella di fornire dei prodotti di fascia medio-alta come Boggi Milano (presente anche con il marchio più casual BM39), Moreschi, Brooks Brothers, Hugo Boss, Burberry e Harmont & Blaine. Sigle dell’abbigliamento che puntano dritte al tipo di viaggiatore più classico di Linate: l’uomo d’affari che si sposta in giornata e spende in media 80 minuti all’interno dello scalo. Per chi invece cerca prodotti più abbordabili ci sono gli store di Pinko e Walford, le calze Gallo, l’intimo di Yamamay e i costumi da bagno di Parah. Infine ci sono i pendenti di Dodo, le valigie di Samsonite, gli zaini Fedon e gli accessori di Tosca Blu. Per quanto riguarda l’offerta tecnologica, oltre a uno store 3 è presente un punto vendita Unieuro. Infine, sono presenti anche due negozi Hudson News dove rifornirsi degli ultimi articoli prima di prendere posto sull’aereo. Un’offerta ampia che entro breve sarà rivitalizzata a livello architettonico grazie a delle innovazioni che Sea ha in progetto nei prossimi mesi. In sostanza, l’ampliamento di un settore del lato airside in cui saranno poi dislocati diversi punti vendita. Per realizzarlo, visti i limiti strutturali dello scalo, si “mangerà” qualche metro del piazzale sul lato pista. Ultimo spazio commerciale analizzato è quello degli arrivi: qui i retailer sono principalmente quelli del settore food: Spizzico, Bagel Factory, Puro Gusto e Briciole Bar. Un’offerta rivolta non solo ai passeggeri in arrivo ma anche a tutte le persone che hanno bisogno di un punto d’appoggio mentre attendono l’atterraggio dei voli e ai dipendenti dello scalo (una comunità che si aggira attorno alle ottomila persone). E per chi ha i minuti contanti fra un impegno e l’altro, ci sono anche un Carrefour Express, una farmacia e un’edicola Hudson. Non mancano poi i banchi dedicati ai vari servizi: dall’autonoleggio (6 aziende presenti) al cambio valute passando per gli uffici d’informazione turistiche, i rivenditori di ticket autobus e i punti shop&collect.
N.G.
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