Il ritorno alla piena operatività settimanale, dopo oltre sei mesi di chiusura nei giorni festivi e pre-festivi imposta dalle restrizioni anti-Covid, favorisce la ripresa dei centri commerciali.
Dall’analisi elaborata dall’Osservatorio del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) su un campione di 211 shopping mall, distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale, per un totale di oltre 16 mila negozi, nelle prime due settimane di riapertura anche nei fine settimana (17-23 maggio e 24-30 maggio) è stato rilevato un +29,1% di affluenza rispetto al medesimo periodo del 2020. Rispetto invece al 2019, il dato resta in terreno negativo (-14,3%), ma per l’Associazione si tratta di numeri “positivi e incoraggianti, tenuto conto delle varie limitazioni a cui i centri commerciali e gli operatori presenti sono ancora soggetti, in particolare quelli attivi nei comparti food&beverage ed entertainment”. Inoltre, vengono letti come un importante segnale di fiducia e consenso anche in termini di sicurezza sanitaria.
L’emendamento al DL per superare il tetto dei 15 milioni
Parallelamente, si torna a parlare di misure si sostegno al settore, dopo mesi di forte penalizzazione imputabili, appunto, alle chiusure nei weekend e nei giorni pre-festivi.
Sul tema il CNCC si è espresso con una dichiarazione del suo presidente, Roberto Zoia, che ha così commentato l’emendamento al Decreto Sostegni-bis promosso congiuntamente a Confimprese e Federdistribuzione: «Dopo mesi di chiusure forzate, siamo stati molto soddisfatti che le Istituzioni abbiano deciso di riaprire finalmente le nostre strutture nei giorni festivi e pre-festivi, una decisione accolta con entusiasmo anche dai cittadini, che sono tornati a frequentare assiduamente i centri commerciali. Abbiamo inoltre apprezzato la reintroduzione, nel Decreto Sostegni-bis, del credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi da gennaio a maggio 2021 che tuttavia, limitato alle attività con fatturato massimo di 15 milioni, riteniamo non sia sufficiente a supportare adeguatamente il nostro comparto e a favorirne la ripartenza. Abbiamo pertanto deciso di promuovere, insieme a Confimprese e Federdistribuzione, un emendamento al suddetto decreto legge, auspicando in un’estensione del beneficio economico anche alle attività che operano all’interno dei centri commerciali con ricavi maggiori del tetto previsto di 15 milioni di euro. Queste agevolazioni, destinate a compensare i costi fissi non adeguatamente coperti dai ricavi, garantirebbero infatti non solo una maggiore tenuta e sostenibilità economica anche alle imprese di maggiori dimensioni che rappresentano la principale fonte di occupazione del settore, ma favorirebbero anche la collaborazione tra i proprietari e retailer contribuendo efficacemente al pieno rilancio del comparto».
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