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L’estensione della Cassa Integrazione a tutti i lavoratori dipendenti nei cui contratti nazionali questo non sia previsto.

La possibilità, alle attività commerciali, di detrarre a titolo definitivo un importo pari al 10% del fatturato realizzato nello stesso periodo dell’anno precedente, dai versamenti obbligatori (anche qualora venissero posticipati) dovuti a vario titolo a favore dell’Erario e degli enti previdenziali e assistenziali.

Inoltre, una volta superata l’emergenza sanitaria, che venga attuato il dimezzamento dell’IVA per un mese sui beni non alimentari venduti su rete fisica.

Queste le misure che il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) ha individuato, con una duplice finalità: di brevissimo periodo, con l’obiettivo urgente di “mettere in sicurezza” le attività commerciali, e successivamente facilitare e promuovere il “ritorno alla normalità”, agevolando il superamento della crisi economica, non appena quella sanitaria sarà risolta.

La nota, diramata nel pomeriggio dall’Associazione, sottolinea inoltre che “in questo momento di grave difficoltà per il Paese, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC), come già comunicato, condivide la volontà del Governo di porre al primo posto la tutela della salute di tutti gli italiani, anche qualora questo comportasse la chiusura totale dei centri commerciali da parte delle Istituzioni preposte (garantendo comunque il servizio pubblico dato dalla fruizione degli esercizi alimentari e di prima necessità) e provocasse, di conseguenza, un ulteriore impatto negativo sull’economia del settore centri commerciali e outlet, già fortemente compromessa a causa dell’impatto dell’emergenza Covid-19. Il CNCC, a lavoro da settimane a supporto di tutti gli associati per gestire una crisi senza precedenti, evidenzia come il brusco calo degli ingressi su tutto il territorio nazionale, con picchi in queste ore tra il -70% e il -80%, stia provocando preoccupanti criticità economiche, assimilabili a quelle registrate nel mondo del turismo. Da questo ne consegue un significativo impatto negativo sulla forza lavoro, sulle attività commerciali e sull’intero Pil nazionale, qualora non vengano adottate misure mirate a sostenerlo”.

I numeri del settore

Sono oltre 1.200 i centri commerciali presenti sul territorio nazionale che, con i loro 36.000 negozi (di cui 7.000 a gestione unifamiliare), registrano 2 miliardi di presenze annue. Particolarmente importante il volume d’affari totale dell’industria commerciale che con i suoi 139,1 miliardi di euro ha un’incidenza sul PIL italiano pari al 4 per cento. Dal punto di vista occupazionale, solo i centri commerciali impiegano oltre 587.000 persone, senza considerare l’indotto che generano. A.P.

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