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Dopo anni di esperienza nella gestione di punti vendita diretti, Kiabi si apre alle affiliazioni commerciali. La scelta del brand di moda a prezzi accessibili per tutta la famiglia punta in questo modo ad ampliare la propria rete di vendita in Italia seguendo il modello già adottato in Francia. 

Di proprietà del gruppo AFM, il brand Kiabi può contare su oltre 40 anni di esperienza nel mercato retail e una presenza in 17 Paesi, Italia compresa, per un totale di 25 milioni di clienti e 2 miliardi di euro di vendite raggiunte nel 2019.

Il modello franchising

L’obiettivo di Kiabi è dunque quello di accelerare lo sviluppo della propria rete nel Belpaese, dove conta 33 punti vendita attivi. Per farlo, il brand mette a disposizione dei nuovi potenziali partner una rete interazionale di oltre 500 negozi, performance che superano i 400 milioni di articoli venduti all’anno e un team di supporto attivo nella gestione aziendale e dello stock, nonché dal punto di vista marketing (con oltre 20 campagne commerciali all’anno). Il focus dell’affiliazione prevede l’estensione dell’insegna a negozi in aree ad alta attività commerciale (preferibilmente situate in un centro commerciale primario) con un bacino di utenza superiore ai 50mila abitanti nell’isocrona di 10 minuti e un’area di vendita fra i mille e i 1.400 mq. Obiettivo: 15 nuovi negozi nei prossimi tre anni.

Le altre strategie

Oltre al piano franchising, le strategie del brand si concentrano su un potenziamento dell’online in un’ottica di cross-canalità e sulla promozione di abitudini e pratiche sostenibili. Nel primo caso, Kiabi parte da una posizione di vantaggio grazie a un eCommerce che si posiziona come terzo migliore sito italiano, nella categoria abbigliamento monomarca, secondo la classifica stilata dal Corriere della Sera. Per quanto riguarda la sostenibilità, invece, entro il 2025 l’azienda si è posta l’obiettivo di realizzare collezzioni al 100% eco-sostenibili.

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