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Continua a ritmo serrato il cambio di pelle dell’offerta commerciale dell’aeroporto di Napoli Capodichino: l’ultimo marchio ad approdare nello scalo di proprietà di F2i è stato, a novembre, Silvian Heach.

L’insegna di fast fashion femminile gioca in casa, essendo basata a San Vitaliano(Na), e sta riservando molta attenzione al canale travel. Suoi punti vendita sono stati aperti in rapida successione nei tre terminal di Milano (Malpensa T1 e T2 e Linate), oltre che nelle stazioni ferroviarie di Milano Centrale, Roma Termini, Firenze S.M. Novella e Napoli Centrale.

Lo shop a Capodichino si estende su 80 mq e si trova nel landside, nei pressi dei controlli di sicurezza e dunque in una zona ad alta visibilità.

Le inaugurazioni recenti nello scalo erano invece fin qui state soprattutto nella nuova area airside, aperta la scorsa primavera e via via riempita, al punto che nella superficie rimangono scoperti solo uno spazio al primo piano e uno al piano terra.

Nell’area, secondo indiscrezioni, entro Natale sarà anche la volta di un punto vendita di Thun (che sarebbe il secondo in aeroporto, dopo quello di Milano Linate), con il nuovo format Donna.

Tra le aperture già effettuate, l’ultima in ordine cronologico, a settembre, era stata quella di Fiorucci, portato da Itierre spa.

In precedenza la nuova area aveva visto l’ingresso, ad aprile, del negozio di pelletteria Nannini, della Libreria Feltrinelli Express e della Pasticceria Bellavia, nome storico partenopeo. A maggio era stata la volta di un punto vendita di Harmont&Blaine, uno dei campioni della modo “made in Naples” e in forte espansione nel mondo travel (vedi i recenti ingressi negli aeroporti di Torino e Milano Linate).

La moda partenopea è rappresentata anche dagli abiti sartoriali di Gutteridge, approdati a Capodichino nel giugno 2012, oltre che dalle insegne già presenti di Camomilla Italia, Carpisa e Yamamay (quest’ultima sempre più campana e meno varesina).

«Non c’è un piano specifico di coinvolgimento di marchi di Nola – sottolinea Marco Achilli_MG_1239 (foto), nuovo direttore commerciale di Gesac, la società di gestione di Napoli Capodichino -. Ci sono alcuni marchi di Napoli, che sono entrati a causa di un loro interesse».

La strategia commerciale dell’aeroporto è, piuttosto, quella di far coincidere il 2013 con «interventi radicali per il riposizionamento dell’offerta», spiega ancora Achilli. La società si sta facendo coadiuvare da un consulente esterno e lo scopo è spostare l’offerta verso un posizionamento superiore, con brand noti a livello internazionale. Un primo marchio globale di peso già approdato è quello di Aldeasa (gruppo Wdfg), insegna spagnola oggi di proprietà di Autogrill.

«Con il completamento della nuova area airside – continua Achilli – a livello strutturale quella di Capodichino è una delle migliori strutture aeroportuali in Italia e in Europa -. Oltre all’interno, stiamo ora completando la piazza esterna: si trova davanti all’aeroporto, nei pressi del nuovo parcheggio multipiano, e avrà aree di ristoro per i passeggeri».

In tema di ristoro, si segnala a ottobre l’inaugurazione di una pizzeria Fratelli La Bufala, la prima con un forno a legna in un aeroporto, nel landside. Oltre i controlli di sicurezza tra gli ultimi arrivi ci sono stati quelli di Obikà (gestione Autogrill) e McDonald’s (gestione MyChef).

 Fabrizio Patti