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Il futuro dei grandi impianti sportivi passa attraverso lo sviluppo, al loro interno, di aree commerciali, ristorazione e servizi, che li facciano vivere tutta la settimane. Così ha fatto per prima la Juventus, così farà l’Udinese Calcio.

«La prospettiva di dotarsi di uno stadio di proprietà non può prescindere da un concept che preveda la multifunzionalità e l’impiego delle strutture al di là del giorno di gara. Prima ancora di progettare la ristrutturazione del Friuli, avevamo ben chiara quale doveva essere la sua destinazione», ha spiegato il presidente dell’Udinese, Franco Soldati.

All’interno di questo progetto, già in fase di cantiere, Larry Smith è stata incaricata da Udinese Calcio Spa dello studio di fattibilità, del concept e del layout delle aree commerciali, di ristorazione e servizio.

«Uno stadio di calcio in quanto tale viene utilizzato, mediamente, per non più di 75/80 ore in un anno senza riuscire a sfruttare in modo alternativo e complementare i flussi molto importanti che genera – ha commentato Christian Recalcati, managing director di Larry Smith – Il nostro compito sarà quello di individuare funzioni complementari sostenibili che possano far diventare lo stadio un luogo di destinazione, non solo nel match-day, facendo ulteriore leva sul senso di appartenenza al territorio che la passione sportiva genera».

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