Il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, ha creato una digital factory presso il quartier generale di Milano, dove lavorano più di 100 persone in collaborazione con la Silicon Valley.
La svolta digitale prevede entro l’estate un database unico per il gruppo, in grado di aggregare in modo omogeneo e rendere facilmente disponibili tutte le informazione generate da ogni singolo reparto, divisione o Paese. Oggi l’intera filiera è in rete, dalla materia prima al punto vendita; l’ultimo step di questa rivoluuzione è proprio il negozio fisico.
L’ottico diventa virtuale
Vetrine munite di riconoscitori facciali che capiscono cosa piace al consumatore osservando dove sofferma più a lungo gli occhi. Ottici che cambiano l’aspetto della vetrina con la sola posa di un occhiale su particolari espositori che, collegati agli schermi, trasmettono video e messaggi di quella particolare marca e possono mutare diverse volte al giorno a seconda del tipo di flusso nelle differenti fasce orarie. Dentro al negozio, al cliente basterà prendere in mano un occhiale perché nello schermo vicino compaiano immagini e messaggi relativi a quel modello e, se ciò che cerca non c’è, un sistema di Virtual Try-on a schermo permetterà di riprodurne il volto in digitale e fargli indossare virtualmente modelli o varianti che voglia provare. L’assistente virtuale con lo specchio digitale consentirà, invece, di riconoscere in automatico occhiali simili per forma, colore, materiale e marchio a quello che un cliente sta guardando con maggior interesse, suggerendogliene anche altri che potrebbero piacergli. E, poi, tavoli interattivi, personalizzazioni e molto altro.
Le prime applicazioni arriveranno nei negozi entro fine anno e tutto questo avrà come conseguenza che i negozi potranno essere anche molto più piccoli degli attuali.
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