Una mozzarella di bufala da 82,3 milioni di euro di fatturato nel 2017. Questo il dato con cui si è chiuso l’ultimo esercizio di Fattorie Garofalo, la galassia di aziende industriali, zootecniche e retail che fanno capo alla cooperativa agricola con sede a Capua e registrano una crescita del 18% rispetto a dodici mesi fa. Numeri che hanno permesso investimenti a doppia cifra nel corso dell’ultimo anno attestandosi a quota 10 milioni di euro (pari al 22% degli investimenti totali negli ultimi sei anni).
A trainare la crescita di Fattorie Garofalo è stata, innanzitutto, la strategia di diversificazione nel settore retail messa in piedi dalla cooperativa agricola (e “costata” 2,4 milioni di investimento) attraverso Holding Fattorie Garofalo (HFG). La nuova società, infatti, si è impegnata sia nella gestione della rete di somministrazione al pubblico di mozzarelle e salumi di bufala; sia nell’apertura dei Fattorie Garofalo mozzarella bistrot in Italia e all’estero. Un’attività che ha permesso di triplicare il fatturato della stessa HFG, passato in dodici mesi da 3,1 a 10,5 milioni: +239 per cento.
Gli altri dati
A contribuire al successo del marchio Fattorie Garofalo ha contribuito anche la precisa policy seguita dal gruppo. Una grande attenzione è stata riservata allo sviluppo e alla crescita delle aziende zootecniche – ben 7,2 milioni solo nel 2017 e oltre 32 milioni tra 2012 e 2017 – dove sono tutt’ora in corso importanti esperimenti colturali e di gestione aziendale, con un’attenzione particolare alla produzione di energia rinnovabile da biogas. Emblematico, in questo senso, il caso dell’azienda agricola Santo Ianni, dove è in esercizio un impianto di cogenerazione da 0,6 megawatt di potenza. Trend positivi a cui si accoda anche quello relativo all’occupazione, passata tra il 2016 e il 2017 da 260 a 330 unità lavorative medie (+29%).
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