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Operazione di buyback per Spontini che riporta alla base il franchisee Oven e i suoi otto punti vendita (più uno in apertura). L’obiettivo è quello di controllare direttamente la produzione e il servizio di vendita dei negozi del network.

Ad assistere Spontini nella procedura di ri-acquisto di Oven sono stati lo studio milanese Clip.legal (per la parte legale) e Bernardini&Associati (come advisor fiscale).

Le motivazioni

«Abbiamo acquisito il nostro affiliato per controllare direttamente la produzione e il servizio di vendita, punti cardine del nostro progetto, e per accelerare le nuove aperture in centri e parchi commerciali di primaria importanza. Sono maturi i tempi perché Spontini, nato su strada, spicchi il volo presidiando i nuovi luoghi del consumo», ha spiegato Massimo Innocenti, ceo e fondatore di Spontini Holding srl. Nel mirino c’è anche l’espansione del marchio in stazioni, aeroporti, outlet, shopping center e corner all’interno della Gdo. Destinazioni in cui il format di pizza al taglio nato a Milano nel 1953 può facilmente adattarsi senza perdere la propria specificità: un prodotto riconoscibile e di qualità. La caratteristica che, più di altre, ha permesso all’azienda di chiudere il 2018 a 27 milioni di euro di fatturato, in crescita del 15% rispetto al 2017.

Altre tappe

L’operazione di buyback di Oven, però, è solo una tappa sul percorso di espansione di Spontini che, nel frattempo, si fa largo in Giappone e Medio Oriente; mentre in Italia si attendono le aperture in Via Torino a Milano e nel centro commerciale Centro PiazzaLodi. Forte attenzione anche alla formazione del personale attraverso i corsi della Spontini Academy che, all’interno del sito produttivo dell’azienda, fornisce le competenze necessarie ai pizzaioli di domani grazie alla collaborazioni con enti di formazione professionale attivi sul territorio.

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