L’evento annuale organizzato dal CNCC guarda alle tematiche della ristorazione e dell’intrattenimento, con il primo in forte crescita per Gla allocata e nuovi format. Resta aperto il confronto con la politica sul tema delle aperture domenicali. Grandi assenti, i retailer del non-food.
Di Andrea Penazzi
Sono almeno tre, mentre uno spicca per la sua assenza, i temi esplorati nella consueta giornata di convegni organizzata dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) sotto il cappello del Retailer Day, che nell’edizione 2019 si è tenuta lo scorso 6 maggio a Milano presso CityLife Anteo. Food e leisure sono stati i veri protagonisti in termini di panel e relatori dedicati, mentre la mancanza nei vari workshop di rappresentanti di brand non food, in un evento dedicato ai retailer, presta il fianco alla delicata questione della crisi dei consumi e alla necessità di superare gli schemi precedenti, che tuttavia non può prescindere da una forte innovazione degli operatori che ad oggi rappresentano la quota di maggioranza del brand mix dei centri commerciali e da un dialogo stretto e costruttivo tra landlord e tenant.
Dialogo che, grazie alla spinta impressa in primis da Massimo Moretti, presidente del CNCC, è aperto e costruttivo con la politica nazionale e non solo, ma che al momento vive una fase interlocutoria: sono bastati i pochi minuti di intervento di Gianmarco Senna, presidente della Commissione attività produttive della Regione Lombardia per (ri)portare l’attenzione degli astanti sull’annoso tema delle aperture domenicali e nei giorni festivi. L’ipotesi, accennata dal consigliere regionale in quota Lega, che la vexata quaestio possa risolversi con la chiusura degli esercizi commerciali esclusivamente nelle festività canoniche, per evitare conseguenze anche occupazionali, ha trovato il favore dello stesso Moretti. Ma la soluzione appare lontana, così come appare lontana e precaria la percezione che la politica, o parte di essa, ha del comparto dei centri commerciali e più in generale delle dinamiche che sottendono i nuovi trend di consumo. Proprio sul tema della politica si è espresso Roberto Zoia, direttore sviluppo e gestione del patrimonio di IGD SIIQ nonché presidente della Commissione sviluppo e investimenti real estate del CNCC, sottolineando che il costante clima di incertezza rende prudenti gli investitori internazionali. E parallelamente Corrado Vismara, managing director Savills, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di una maggiore programmazione del territorio, adducendo esempi di mercati esteri dove il centro commerciale è visto come un hub di servizi per la comunità, e spingendo i temi della micro viabilità e della mobilità dolce.
Focus sull’innovazione e sulla diversificazione con le testimonianze di alcuni protagonisti del settore food, come nel caso di Matteo Pichi, che, nella sessione moderata da Andrea Aiello, direttore di retail&food, ha parlato della precedente esperienza in Glovo e di quella attuale di co-founder e ceo di Poke House. Dopo aver infilato tre aperture in pochi mesi, tutte a Milano di cui l’ultima proprio a CityLife, l’insegna con ricette hawaiane e dallo spirito californiano si appresta a raddoppiare il numero dei ristoranti, senza perdere l’anima digitale che ne caratterizza il DNA: «Buona parte del fatturato la realizziamo online, grazie anche a locali dotati di spazi per il delivery», ha specificato il manager. Da un player emergente a un big della ristorazione, Gruppo Cremonini, che negli ultimi anni ha rivisitato il concept di Roadhouse portando sul mercato delle nuove insegne: «Lavoriamo su come declinare il format di Roadhouse in termini di metrature e prodotto, introducendo anche delle specializzazioni – ha raccontato Alfonso Iannotta, marketing manager Roadhouse – Seguendo questa logica, abbiamo avviato a CityLife il progetto Meatery e negli ultimi giorni abbiamo aperto (al centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, ndr) il format Smokery. Senza dimenticare Calavera. Ad oggi contiamo 150 locali Roadhouse e l’obiettivo è di arrivare a quota 200». Le caratteristiche e lo sviluppo dell’insegna Viva, tra le vincitrici del Foodservice Award 2019, sono state raccontate dal founder, Giuseppe Parolini, che prima di parlare di numeri ne ha sottolineato la vocazione healthy e l’offerta composta da prodotti sia preconfezionati, grab&go, sia espressi: «Ad oggi contiamo 7 locali, l’ottavo è in apertura e abbiamo l’obiettivo di arrivare a 20-25 negozi su Milano».
Il tema del leisure ha visto le testimonianze, tra le varie, del padrone di casa, Lionello Cerri, amministratore delegato di Anteo, e di imprenditori del calibro di Antonio Maria Bardelli, proprietario di Città Fiera. Adducendo come esempio la stessa realizzazione all’interno di CityLife, Cerri ha parlato del ruolo dei multiplex nei centri commerciali: delle vere e proprie àncore, luoghi di incontro, in grado di attrarre flussi a beneficio all’intera struttura. Nell’annunciare il prossimo intervento da 3.500 mq, con pista di go-kart e bowling, Bardelli ha sottolineato come la vocazione all’innovazione sia parte integrante del centro commerciale di Udine, precursore nel settore della ristorazione con il primo Old Wild West e connotato da parecchi anni con il payoff Shopping & Play.
Di particolare interesse, inoltre, i contributi di: Lucia Riva, head of leasing di Sierra Italy, che ha parlato di omnicanalità, responsabilità sociale e ambientale delle aziende, di personalizzazione del prodotto e dei nuovi comportamenti del consumatore; di Marcello Zanfi, head of high street & tenant representation di Cbre, che ha esplorato le dinamiche legate al food in Italia e in vari mercati esteri (India, Hong Kong, Singapore, Uk e US); di Francesco Della Cioppa, head of asset services Italy di Cushman&Wakefield, focalizzato sulla necessità di rinnovare il rapporto con i tenant, il fatturato dei quali sta evolvendo in virtù delle vendite online, al fine di difendere il valore degli asset; e ancora di Paolo Facchini, presidente e partner di Lombardini22 nonché presidente della Commissione architettura, tecnica e sostenibilità del CNCC.
Rispetto alla recente edizione di Mapic Italy – Mapic Food e alla prossima di Mapic a Cannes, Francesco Pupillo, deputy director Mapic markets, ha parlato del ruolo di Milano per il settore della ristorazione – con protagonisti, per la realizzazione della food hall, Spazio Futuro, Design International e Acqua Group rappresentati rispettivamente da Roberto Bramati, Davide Padoa e Davide Arduini – e del nuovo evento dedicato al leisure che si terrà il giorno prima dell’avvio della fiera francese (13-15 novembre 2019), con l’obiettivo di renderlo un appuntamento fisso.
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