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Nuova proprietà per la catena di libreria americana Barns&Noble che finisce nel portafoglio dei brand dell’hedge fund Elliott Management per una cifra intorno ai 638 milioni di dollari. Nell’accordo di acquisizione, anche la nomina di James Daunt (attuale ceo di Waterstones) ad amministratore delegato. 

L’operazione chiude così un periodo tormentato per Barns&Noble che ha visto passare il brand attraverso una mancata fusione con WHSmith, continui cambi al vertice (4 ceo in altrettanti anni) e vendite in calo (e perdite per 17 milioni di dollari nel 2018).

Il nuovo assetto

Con i suoi 627 store in 50 stati a stelle e strisce (risultato di un’operazione di continue chiusure negli ultimi 10 anni), Barns&Noble rappresenta il maggior rivenditore fisico di libri negli Usa (a cui si associa anche un’attività editoriale propria). Un pacchetto di negozi che sarà rivitalizzato dalle best practice già sperimentate da Waterstones che, si legge in un comunicato, «è riuscita a raddrizzare le vendite e raggiungere profitti sostenibili grazie a una strategia di investimento sulla rete e sui team di venditori locali». Nel 2018, infatti, Elliott aveva già messo le mani sulla catena di librerie inglesi per 279 milioni di dollari che nell’ultimo anno fiscale ha fatto segnare vendite per 490 milioni di dollari. Ora, la strategia prevede di mantenere autonomi i due brand ma affidarli allo stesso menagement che, nel frattempo, ha già avviato un piano di espansione che prevede l’utilizzo di format e layout più simili a quelli di una libreria indipendente. L’idea è quella di dar vita a una galassia di librerie autonome piuttosto che a una catena omogenea, in cui l’offerta si costruita a misura dei gusti delle comunità locali.

Le dichiarazioni

«Siamo soddisfatti di aver raggiunto questo accordo con Elliott, proprietario di Waterstones, un brand che ho sempre ammirato», ha affermato Leonard Riggio, fondatore e presidente di Barnes&Noble. «Non vedo l’ora di collaborare con Barnes&Noble. I rivenditori fisici di libri stanno affrontando la grande sfida dell’online e del digitale. Per farlo servono investimenti e la fiducia nelle capacità di vendita dello staff. In quando luogo dove si sceglie un libro, o per il semplice piacere di passarci del tempo, sappiamo bene come deve essere una libreria senza eguali», ha rilanciato il nuovo ceo, James Daunt.

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