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Intervista a Luca Rotunno, national purchasing & marketing director di Maxi Zoo.

Come si compone attualmente il network Maxi Zoo, compresi gli ultimi sviluppi?

Attualmente, in Italia, abbiamo una rete di 108 punti vendita a gestione diretta, la gran parte si trova sull’asse Nord con una presenza meno capillare in Lazio e Toscana che stiamo potenziando. A livello europeo, invece, siamo il più grande gruppo operante, con 1.500 store in 12 Paesi e un fatturato che, nel 2018, ha superato i due miliardi di euro. Per quanto concerne lo sviluppo, in Italia continueremo con le aperture di negozi di proprietà. Stessa cosa per gli altri mercati europei in cui siamo presenti, eccezion fatta per la Germania dove, sugli 800 store attivi, circa 500 sono in franchising.

Quali sono i punti distintivi del format Maxi Zoo?

Sostanzialmente, abbiamo due format principali. Il primo è quello che chiamiamo “Future Store 2.0”: punto vendita di circa 500-600 mq dove sono presenti solo il food e l’accessoristica dei pet più diffusi come cane, gatto, roditori, volatili, pesci e rettili. Il secondo format, quello XXL, è il più grande dei due e varia dai 900 ai 1.100 mq dove sono presenti anche animali vivi all’interno del punto vendita. Dagli 800 mq in su vi trovano posto, progressivamente, pesci, roditori, volatili e rettili. In Italia, dei 108 negozi aperti, solo 6-7 hanno quest’ultima configurazione.

Strategie e canali si sviluppo. Cosa ci si può attendere?

In questo momento si sta materializzando l’opportunità di affacciarci al mondo della cross-canalità attraverso l’apertura di un nostro sito eCommerce che dovrebbe andare online entro la fine dell’anno. Questo per noi è un passaggio strategico che ci darà la possibilità di approcciare in modo completo e continuo i nostri clienti con un’offerta che si allarga a tutto l’inventario. Inoltre, da un punto di vista marketing abbiamo lanciato la campagna dei “Prezzi all’osso” che prevede listini ribassati fino a fine anno su circa tremila referenze. Per quanto riguarda lo sviluppo fisico privilegiamo le zone limitrofe ai più importanti centri commerciali e retail park. Una scelta dettata dalle dimensioni e dal conto economico sopportabile dalle nostre strutture.

In termini di servizi, quali sono quelli offerti da Maxi Zoo?

Abbiamo servizi come la bilancia per i pet, la donation box per supportare le associazioni che si occupano di pet abbandonati con derrate alimentari, eventi con partner esterni per coinvolgere le comunità locali oppure con taglio più professionale con veterinari che offrono gratuitamente consulenze ai clienti.

Per gestire il tutto serve uno staff preparato. Come lo formate?

Noi abbiamo cinque aule di formazione all’interno di alcuni nostri punti vendita. Abbiamo anche tre formatori, di cui un veterinario, che erogano 15 giorni di corsi di formazione per ogni dipendente che opera all’interno dei nostri punti vendita. In una fase iniziale vengono mappate le capacità del personale in entrata e vengono creati dei moduli didattici su misura: dall’alimentazione dei pet alla gestione del cliente.

Quanti e quali referenze sono presenti sui vostri scaffali?

Nei nostri assortimenti sono presenti circa 8mila articoli divisi fra un 45% di food e il rimanente in accessori. In termini di novità, a breve lanceremo un brand esclusivo per il comparto accessori caratterizzato dall’uso di materiale 100% riciclato. Un modo per andare incontro ai clienti più sensibili al tema ecologico e naturalistico. Infine, quali sono i trend del mercato pet? Nei nostri punti vendita vediamo una attenzione sempre maggiore alla qualità del cibo per i pet. Il cliente è diventato più avvertito sulle proprietà degli alimenti. Ciò comporta uno spostamento nelle abitudini di acquisto verso marchi di fascia premium o super premium.

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