Intervista a Fabio Innocenti, direttore commerciale Tosca Blu.
Come si compone la rete di vendita Tosca Blu?
Tosca Blu è distribuita in 1.200 clienti wholesale, tra negozi specializzati di borse e calzature oltre a deptartement store e corner store. A questo canale si aggiungo 30 boutique monomarca, di cui 15 in Italia e 15 all’estero. La formula di gestione prevede sia quella diretta che il franchising. Ai partner offriamo tutta una serie di servizi commerciali che vanno dalla progettazione del punto vendita alla formazione del personale, passando per il supporto gestionale e pubblicitario.
Quali sono le caratteristiche del vostro format tipico?
I nostri punti vendita hanno una metratura compresa tra i 75 e i 90 mq, con possibilmente almeno due vetrine. In termini di location, cerchiamo di posizionarli nelle vie principali di centri storici oppure in centri commerciali con gallerie superiori ai 100 punti vendita. Per quanto riguarda il layout interno, i nostri store si caratterizzano per un gusto contemporaneo e minimal; mentre a livello di gestione dello spazio, è sempre prevista una zona dedicata alla calzatura e un’area pelletteria. Infine, colori chiari e impianti illuminotecnici efficaci garantiscono la miglior lettura del prodotto che è e deve rimanere il vero protagonista delle nostre boutique.
Qual è il profilo del cliente Tosca Blu?
Il consumatore tipo di Tosca Blu è donna, con un’età di 35-50 anni, orientata a un prodotto qualitativo, che sappia distinguersi nei dettagli.
In termini di prodotto, quali sono le vostre novità e le tendenze del settore?
Per quanto riguarda il prodotto, Tosca Blu offre una collezione completa di borse e calzature posizionate nel segmento medio di mercato, con un ottimo rapporto tra prezzo, qualità e immagine. Il rinnovo dell’offerta è costante sia all’interno della stagione in corso, con l’inserimento delle pre-collezioni, sia fra una stagione e l’altra generando un turnover dell’80% delle referenze. Il tutto cercando di anticipare quelle che sono le tendenze del settore le cui maggiori innovazioni si vedono, però, dal lato gestionale. Diversamente dagli anni ’90, per esempio, i monomarca hanno un peso maggiore in quanto rappresentano il giusto equilibrio fra brand awareness e capacità di innovazione del prodotto.
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