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Intervista a Luigi Fusco, chief operations officer di Unieuro.

Lo store Unieuro alla fermata metro di San Babila a Milano.

Quali sono i numeri di Unieuro in termini di rete di punti vendita, nuove aperture nel 2019 e crescita del turnover?

Ad oggi contiamo 516 negozi: 249 sono gestiti direttamente e 267 da affiliati. Di questi, un centinaio hanno il marchio Unieuro, gli altri Unieuro City: i primi hanno uno standard più simile ai punti vendita diretti mentre i secondi si presentano su superfici inferiori ai 300 metri quadrati. Nel 2019 abbiamo aperto 15 store diretti e 8 in franchising, in particolare abbiamo condotto un’operazione in Sicilia con l’acquisizione dei 12 punti vendita Expert Pistone, parallelamente abbiamo inaugurato quelli a Misterbianco (CT), Gela (CL), Portogruaro (VE) e infine abbiamo concluso un’operazione con Finiper. In termini di performance, nel primo semestre del nostro anno fiscale, che va da marzo ad agosto, abbiamo registrato un +16,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche se questo è il semestre meno significativo per il nostro settore, rimarchiamo con soddisfazione come, per la prima volta, i ricavi abbiano superato nel periodo quota 1 miliardo di euro, con una margine operativo cresciuto di oltre il 15 per cento.

Quali sono le caratteristiche e gli obiettivi dell’operazione con Pistone?

È stata sicuramente l’operazione più importante dal 2013 ad oggi, non solo perché ci ha visto acquisire 12 punti vendita ma anche perché, dal punto di vista della cultura aziendale, siamo intervenuti per la prima volta su un’azienda che non aveva bisogno di essere rivitalizzata ma che era florida e con un modello produttivo molto valido. Inoltre, sotto il profilo del business, ci siamo spinti verso un territorio dove non eravamo presenti con negozi diretti, se non quello di Ragusa che era un po’ la nostra cenerentola in Sicilia, permettendoci di aggiungere fatturato senza cannibalizzarne altro.

E nel merito della partnership con Finiper?

Altrettanto significativa è l’operazione condotta con Finiper, perché, per la prima volta, è stata avviata una partnership tra un player della Gdo e uno specialista dell’elettronica di consumo. E posso dire che la soddisfazione è reciproca, anche perché le due aziende hanno un patrimonio culturale molto simile: a entrambe piace fare le cose bene e velocemente. Questo ci ha permesso di aprire in pochissimo tempo 20 shop-in-shop. Parallelamente, su questi punti vendita, abbiamo attivato due esperimenti: ne gestiamo direttamente due e gli altri sono affiliati. Hanno tutti una buona redditività, ma dovremo decidere se estendere la gestione diretta oppure il contrario.

Guardando al breve e al medio termine, dove concentrerete lo sviluppo di nuovi punti vendita?

Mentre abbiamo fatto un ottimo lavoro su Roma, dove Unieuro è presente in location importanti, non possiamo dire altrettanto di Milano. Oltra che nel capoluogo lombardo, a Firenze e in altre piccole zone della Toscana, oltre che in Campania, dove contiamo un solo punto vendita diretto ad Avellino, dobbiamo sicuramente migliorare. Se queste opportunità si presenteranno l’anno prossimo o più avanti non lo so, ma ci stiamo lavorando. Questa è la nostra mission, a cui aggiungiamo la volontà di incrementare la presenza nel canale del travel.

A proposito di travel retail, quali sono i riscontri in ambito di aeroporti e stazioni?

I punti travel sono molto apprezzati dai nostri clienti, e questo risultato è importante, perché vantano una forte componente di servizio. Ma anche all’interno del canale, ci sono significative diversità tra aeroporti e stazioni. Nei primi il format del negozio è piccolo e l’assortimento è composto da referenze più portabili. Nei secondi, come a Milano San Babila e a Torino Porta Nuova, riscontriamo una sinergia tra residenti e viaggiatori che fa apprezzare molto le nostre location da entrambe le categorie di utenti. Il travel è quindi un canale a cui guardiamo con molto interesse, che però non è semplice da sviluppare anche per via dei costi molto elevati, soprattutto negli aeroporti.

Quanto cresce, invece, l’eCommerce e quali sono le strategie di crosscanalità adottate da Unieuro al fine di accelerare e ottimizzare l’integrazione tra off e online?

Anche sul fronte dell’eCommerce siamo molto contenti: nel primo semestre abbiamo realizzato una crescita del 15%. Siamo stati pionieri in Italia dell’approccio prima multi canale e poi omnicanale. E percorrere questa strada deve portarci a mettere sempre di più il cliente al centro. Dal mio punto di vista il futuro si gioca tutto sull’integrazione tra i negozi e il mercato online. Per una strategia omnicanale davvero vincente, è determinante la logistica: al servizio di quest’ultima abbiamo investito nell’ampliamento del polo di Piacenza di 100mila mq che serve una trentina di transit point e, ottimizzando le operazioni grazie a una grande efficienza ed automazione, ci consente di essere ancora più vicini al cliente finale.

A.P.

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