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Intervista a Giorgio Santambrogio, amministratore delegato Gruppo VéGé.

Un momento della conferenza stampa dedicata all’accordo Gruppo VéGé-Metro.

A inizio gennaio, alla ripresa dei lavori, Gruppo VéGé ha incontrato la stampa per annunciare le novità 2020. A tre mesi dall’ingresso di Bennet che ha colmato la quota del Gruppo in Lombardia e Piemonte consentendo di puntare anche sul format mini-supermercato, è stata annunciata una nuovo operazione. Si tratta dell’accordo con Metro Italia (49 punti vendita sul territorio per un fatturato di 1,74 miliardi) finalizzato al mercato dei consumi fuori casa. Operativa dal primo gennaio 2020, la partnership si svilupperà in ottica B2B: «La ristorazione diventa sempre più concorrenziale alla distribuzione a causa delle mutate abitudini di consumo. Ma i ristoratori si riforniscono nei nostri network e per questo vogliamo incidere sulla filiera a partire da un preciso anello della catena», ha affermato Giorgio Santambrogio, ad di Gruppo VéGé. In questo modo, l’azienda sale a 35 imprese mandanti, un fatturato al consumo stimato a fine 2020 di 10,9 miliardi euro generato da una rete multicanale e multinsegna di 3.528 esercizi commerciali. Con l’amministratore delegato, r&f ha commentato i dati.

Ai nastri di partenza, Gruppo VéGé si presenta rafforzata.

Il fatturato 2019, anche se stiamo ancora raccogliendo i dati dai nostri associati, si dovrebbe chiudere con un +3,41% a rete costante e sta rasentando il +10% a rete corrente perché abbiamo registrato diverse aperture. Sostanzialmente, in un mercato complesso come quello della GDO italiana, manteniamo una solida posizione di vertice. Con l’arrivo di Bennet, MultiCash e Metro Italia dobbiamo saper conciliare la nostra capacità d’acquisto centralizzata con la personalizzazione della singola insegna.

Diversificazione è la parola chiave del vostro sviluppo. Cosa significa?

Sullo stesso territorio posso accedere a diverse offerte del Gruppo VéGé: dal cash&carry al superette, passando per il supermercato e la drogheria.

Qualche best practice?

A Catania abbiamo un Decò Gourmet dove c’è la possibilità di partecipare a una degustazione enogastronomica all’interno di un’area dedicata del punto vendita. E lì di fianco, sempre in capo alla stessa rete, c’è un Cash&carry che rifornisce i ristoratori della zona. In Campania abbiamo degli imprenditori che frequentano assiduamente lo store, stanno con i clienti tutto il giorno offrendo loro prodotti e possibilità di socializzare. Infine, c’è un tipo di offerta per cui prezzo basso e profondo assortimento fanno la differenza.

Con Bennet è arrivato il format Drive. Che progetti per l’omnicanalità?

Vogliamo imparare da loro come fanno e riprodurre lo stesso servizio in altri punti vendita della rete. Per quanto riguarda l’aspetto digitale, invece, stiamo lavorando sull’eCommerce.

N.G.

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