Skip to main content

Se, soprattutto in ambito food e GDO, l’eCommerce rappresenta un canale vitale per tante aziende italiane, che, nonostante le difficoltà nel gestire il servizio di consegna, riescono a continuare online le proprie attività, per altri settori la sfida è ancora più dura.

L’ultima survey firmata Netcomm si è focalizzata sul comparto del Fashion&Lifestyle, che online vale 3,3 miliardi di euro nell’Abbigliamento e 1,7 miliardi di euro nell’Arredamento & Home living. Su un campione di 150 aziende italiane, l’88% dichiara di aver registrato un calo di fatturato; per l’8% le vendite sono rimaste invariate e per il 4% sono aumentate.

In generale, la diffusione del virus ha avuto un impatto negativo sulle imprese di servizi business to business, con oltre due terzi (69%) delle aziende che riscontra un calo di fatturato. Tuttavia, il 77% delle aziende che vende online nei diversi settori ha dichiarato di aver acquisito nuovi clienti, a dimostrazione che la crisi ha portato diversi consumatori ad avvicinarsi per la prima volta agli acquisti online per necessità.
Sono queste le principali evidenze emerse dall’ultima indagine del Consorzio del Commercio Digitale Italiano, che, oltre a far emergere le criticità del momento, ha l’obiettivo di formulare riflessioni e suggerimenti in vista della prossima ripresa delle attività.

Roberto Liscia, presidente di Netcomm

Le dichiarazioni
«La crescita a tripla cifra dell’eCommerce in queste settimane, con picchi importanti nell’alimentare e nell’approvvigionamento domestico, ha messo le aziende di fronte all’evidenza che il digitale non è più solo un’opzione, ma una strategia chiave per lo sviluppo del proprio business – ha commentato Roberto Liscia, presidente di Netcomm – Il commercio digitale sta dimostrando di essere non più solo un accessorio, ma un servizio fondamentale per le imprese e per i cittadini. Nonostante la diminuzione delle vendite, infatti, l’81% delle aziende del fashion&lifestyle ha dichiarato che il canale digitale ha rappresentato un valido supporto nella gestione dell’emergenza COVID-19. Prossimamente – ha proseguito il presidente di Netcomm – assisteremo alla riapertura graduale dei siti di produzione e dei punti vendita, e le persone potranno finalmente tornare a circolare liberamente, anche se sarà necessario continuare a prendere le dovute precauzioni per la tutela della salute di tutti. E, a quel punto, il ruolo del commercio online sarà ancora più importante: molti preferiranno acquistare un capo di abbigliamento online, piuttosto che impiegare lungo tempo in fila o provare nei camerini gli stessi abiti magari appena indossati da altri. Le persone avranno bisogno di un valido motivo per uscire di casa e andare a fare shopping, per questo i negozi dovranno riaprire ancora più belli di prima e dovranno offrire un valore aggiunto di esperienza al semplice acquisto, che può avvenire anche online. Questo è il momento del cosiddetto unified commerce, che va oltre l’omnicanalità, mettendo al primo posto l’esperienza del cliente, abbattendo le barriere tra i canali e sfruttando una piattaforma comune».

Riproduzione riservata © retail&food