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Un alone di incertezza continua ad ammantare il settore retail che, in questi mesi, fa sempre più quadrato per affrontare gli sviluppi futuri. A partire dal modello di business in cui il franchising si propone come soluzione flessibile e adattabile. A sostenerle è stata, dal ultima, Assofranchising con il suo Rapporto Italia 2020.

In attesa del prossimo Salone Franchising Milano, che torna dal 22 al 24 ottobre in versione digitale (in streaming su Umans.com, la piattaforma tecnologica creata da Fandango Club in grado di riprodurre in digitale l’esperienza degli eventi offline), Assofranchising si è riunita per fare il punto sul settore delle affiliazioni grazie ai numeri del report dedicato allo scenario italiano.

I dati

Con un giro d’affare di oltre 26 miliardi di euro a fine 2019 (+4,4%), il mercato franchising si presentava in ottima salute prima dell’avvento dell’emergenza Covid-19. Un evento che non ha risparmiato nemmeno le reti in affiliazione con una attesa riduzione di fatturato di circa il 20% per otto imprese su dieci nel 2020. Percentuali negative che, tuttavia, hanno potuto mitigare le conseguenze grazie a una connaturata resilienza del modello di business. D’altronde, per il 30% degli oltre 56.400 punti vendita in franchising attivi in Italia è richiesto un investimento contenuto, inferiore ai 30mila euro, e fee d’ingresso che non superano i 5.500 euro. Costi che, legati a superfici di facile gestione (che nel 40% dei casi rientrano fra i 20-40 mq) e una non necessaria esperienza pregressa nel settore (caratteristica che accomuna l’80% delle proposte di affiliazione), permettono di abbassare il rischio d’impresa. Elemento su cui poi si insiste la vera forza del settore franchising: il rapporto tra franchisor (980 insegne attive sul mercato) e franchisee con un continuo travaso di esperienze e best practice che, in alcuni casi, spinge anche verso l’internazionalizzazione (nel 2019 erano 178 le reti italiane franchising attive all’estero per un totale di oltre 11mila punti vendita).

Le dichiarazioni

«Sono numeri estremamente positivi, che ancora una volta dimostrano le potenzialità del franchising e sono indice della fiducia che sempre di più gli italiani nutrono nel sistema dell’affiliazione. Anche nel 2019 il franchising ha continuato a espandersi, così come lo ha fatto negli anni della crisi. Nell’ultimo decennio, è cresciuto, in media, del 2% ogni anno, creando circa 37.000 nuovi posti di lavoro. Ad oggi l’intero sistema franchising occupa più di 217.000 addetti, che contribuiscono a generare circa l’1,3% del Pil italiano. E in un contesto economico come quello attuale appare quasi fisiologico che il franchising, come tutti i modelli fondati sulla cooperazione e sul risk-sharing, sia favorito nella competizione di mercato», ha dichiarato Augusto Bandera, segretario generale Assofranchising.

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