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Cinque possibili salvatori per Bio c’Bon. L’azienda, specializzata nella distribuzione di prodotti organici e naturali finita in crisi finanziaria, ha attirato le attenzioni di alcuni player francesi interessati a rilevare il terzo network transalpino del biologico (dietro a Biocoop e Naturalia).

Presente anche in Italia e all’estero (con circa 40 punti vendita dalla Spagna al Giappone), Bio c’Bon vanta una rete di 158 punti vendita sul suolo francese e da fine giugno ha dato avvio alle prime negoziazioni per vendere la maggioranza delle quote ed evitare così il fallimento.

I possibili acquirenti

A rispondere per prima alle interlocuzioni è stata la famiglia Zouari che possiede il 43% delle quote di Picard (rete distributiva specializzata in prodotti surgelati) e con cui Bio c’Bon ha avviato da subito una trattativa esclusiva. Operazione dalla quale è emersa una situazione finanziaria più complicata del previsto con debiti per oltre 40 milioni di euro e l’impossibilità di pagare affitti e fornitori. Una situazione che ha richiesto il passaggio sotto l’egida del tribunale di Parigi che ha attivato un processo di vendita accelerata che ha attirato le attenzioni di diversi operatori. I nomi sono quelli dei concorrenti Biocoop e La Vie Claire ma anche dei grandi player Casino e Carrefour (interessati più alle location che al brand).

Le cause

Dopo un 2018 chiuso con un giro d’affari di circa 150 milioni di euro, Bio c’Bon ha iniziato a perdere colpi l’anno successivo segnato dalle proteste dei gilet gialli e gli scioperi generali che hanno colpito la Francia e, in particolare, Parigi. Una situazione che ha portato alle prime chiusure obbligate seguite, quest’anno, dal lockdown causato dall’emergenza Covid-19. Nel mezzo una costante erosione della competitività del brand che, nato nel 2008 per volontà dell’attuale ceo Thierry Brissaud, ha dovuto battagliare per mantenere la propria posizione nella nicchia dei prodotti biologici. Un segmento che ha preso sempre più spazio all’interno della grande distribuzione.

N.G.