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Rischio default per l’aeroporto di Cagliari, gestito da Sogaer. A causa di diversi variabili, lo scalo sardo si è trovato a fare i conti con una crisi di liquidità che deve essere sanata entro il 31 dicembre se non si vuole vedere ridimensionata la porta d’ingresso all’isola.

Come riportato da La Nuova Sardegna, l’aeroporto di Cagliari ha bisogno di urgenti aiuti economici. In gioco, 540 posti di lavoro all’aeroporto che già si alternano in cassa integrazione e ci resteranno almeno fino al 31 marzo.

Le difficoltà

Il lockdown, la questione della continuità territoriale e le incertezze sulla ripresa del settore aeroportuale ha messo in difficoltà Sogaer. In termini di passeggeri il calo è stato dell’85% tra marzo e agosto. Una situazione che porterà la società a coprire le perdite facendo ricorso alla riserva di cassa. Non solo: oltre ai nuovi locali con Chef Express, «abbiamo investito 250mila euro per i misuratori di temperatura, i macchinari per la sanificazione e per la sicurezza del personale dell’aeroporto. Per questo è necessario che lo Stato rompa gli indugi e si comporti come sta accadendo altrove», ha commentato Renato Branca, ad di Sogaer.

Il mercaro aereo

Fra le questioni aperte da Branca, anche quella della concorrenza aeroportuale (con WizzAir che ha trasferito a Catania la propria ratta da Bucarest dopo aver inaugurato il collegament con Cagliari) e degli aiuti dello Stato (che in Germania sono arrivati a 1,3 miliardi per gli scali oltre ai 9 per Lufthansa). A cui si sommano anche i patti con Alitalia che «non può tagliare i voli a causa dell’indice di riempimento basso», ha concluso Branca.

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