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I numeri e i trend mondiali del settore duty free e travel retail nel commento di Kevin Rozario.

I viaggiatori domestici erano diventati una categoria quasi dimenticata del travel retail. In regioni come l’Europa e l’Asia, dove i viaggi internazionali sono più comuni, da tempo il focus si è spostato sui clienti alto-spendenti di quelle rotte. Il Covid-19 ha costretto l’industria a tornare ad apprezzare il viaggio nazionale, se non addirittura a incoraggiarlo. Nel pieno della seconda ondata del virus, i corridoi di viaggio sono stati destabilizzati dalle decisioni di apertura e chiusura operate dai governi. Con l’effetto di azzoppare il traffico internazionale.

Quest’estate, nel Baltico, la compagnia di traghetti estone AS Tallink Group ha sviluppato nuove rotte a uso e consumo dei viaggiatori svedesi – un gruppo centrale nelle strategie dell’azienda. La decisione è stata presa in reazione alla chiusura dei confini da parte della Finlandia a marzo che ha di fatto eliminato una vitale rotta duty free come la Stoccolma-Helsinki-Turku. Uno scenario da incubo per Tallink: più del 55% dei ricavi complessivi pari a un miliardo di euro provengono da ristoranti e vendite retail (circa 536,6 milioni di euro lo scorso anno) che hanno iniziato a evaporare velocemente dal secondo quarto del 2020 in poi.

Tallink, attraverso la controllata Silja Line, ha quindi lanciato delle rotte turistiche da Stoccolma. Inizialmente dirette verso la città anseatica di Visby, sull’isola di Gotland, e più recentemente verso Härnösand, il punto d’entrata all’High Coast, patrimonio dell’UNESCO. La rotta verso Härnösand passa dalle isole Åland che godono di uno status duty free. Questo permette ai viaggiatori di fare i loro acquisti esentasse. Una scampagnata subito diventata popolare fra gli svedesi che ha portato a un aumento delle vendite e delle cene a bordo. Tanto che Tallink sta considerando di espandere queste rotte domestiche.

Allo stesso modo, i retailer aeroportuali devono guardare con più attenzione al viaggio nazionale e agli aeroporti regionali. I dati ACI Europe di luglio mostrano, ad esempio, che Oslo ha avuto più passeggeri di Roma Fiumicino e Alicante più di Amburgo. Dufry, profondamente colpita dal collasso del traffico internazionale, ha deciso di acquisire
completamene il travel retailer statunitense Hudson, di cui già deteneva il controllo. La mossa è strategica: Husdon ha un forte business duty paid domestico che pesa per il 78% delle vendite. Nell’attuale situazione legata al Covid, il dutypaid retailing è rimbalzato più velocemente proprio grazie all’aumento del traffico domestico rispetto a quello internazionale.

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