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Secondo il canale canadese BNN Bloomberg, Best Buy starebbe attuando una rivoluzione silenziosa nel passaggio fisico-digitale.

Best Buy è il più grande rivenditore al dettaglio di elettronica di consumo negli Stati Uniti e tra le 500 compagnie di Fortune. Opera anche in Canada, Messico e Cina (cit. Wikipedia). Dispone di circa 1.000 store negli USA con una superficie media di 2.500 mq e avrebbe sperimentato, a partire dallo scorso autunno, la salomonica divisione dei punti vendita: metà ancora destinata al retail “tradizionale”, l’altra metà destinata a magazzino per ecommerce, delivery, ritiro ordini.

Il tema dark store (segue quello delle dark kitchen) per i retailer con punti vendita ampi non è nuovo. Diversi esperimenti sono stati fatti nel cuore delle città e diversi brand stanno studiando soluzioni ibride che assecondino i concetti di prossimità e phygital.

Un approccio parellelo a quello dei formati small/express molto seguito dagli operatori gdo che stanno mollando gli ipermercati per andare a occupare strade e piazze cittadine con punti vendita dalla superficie ridotta, spesso gestiti in franchising. Un’invasione che in alcune città dà l’impressione di aver già saturato l’offerta.

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