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L’Osservatorio Confimprese-EY ha analizzato i dati di gennaio 2022 sullo stesso mese del 2020 (periodo pre-covid).

Il quadro che emerge dal confronto evidenzia ancora un calo dei consumi: gennaio 2022 chiude a -25,1% rispetto a gennaio 2020. Tra i settori più in difficoltà c’è quello dell’abbigliamento e accessori che non recupera nemmeno con i saldi, continua a perdere terreno e chiude il mese a -38,5% rispetto allo stesso periodo del 2020. Trend negativo anche per la ristorazione che segna 18%.

Migliori le performance del retail non food che ritorna ai livelli pre-pandemia con un mese di gennaio a +5,3% e a -0,2% negli ultimi 12 mesi rispetto a due anni fa. “Il mese di gennaio ha subito la forte ascesa dei contagi che ha influito particolarmente sulle occasioni di consumo e spesa degli Italiani”, ha commentato Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia. “I saldi, partiti male, non hanno fatto recuperare il terreno perso. Recrudescenza della pandemia, inflazione e caro energia impattano negativamente sulla stabilità dell’economia e gelano la propensione all’acquisto dei consumatori. Una nota positiva arriva dal retail non food, che sembra invece avere raggiunto i livelli pre-covid sia su 12 mesi rolling con -0,2% sia nel mese di gennaio con +5,3%, mostrando quindi anche una certa solidità della ripresa”.

Per quanto riguarda i canali di vendita, il travel si conferma quello più in sofferenza con -36,6%, mentre lo shopping di prossimità rimane la destinazione preferita dai consumatori registrando un -12,9% nel mese. Trend negativo anche per i centri commerciali che chiudono gennaio a -33%, gli outlet -26,7% e le high street -30,9%.

Confimprese EY

La fotografia mensile scattata da Confimprese-EY inquadra, quindi, una nuova battuta d’arresto. La ripresa è ancora debole e la strada per tornare a livelli pre-covid è lunga. “Gli ultimi 24 mesi di pandemia hanno trasformato in maniera strutturale le abitudini di consumo degli italiani, che hanno ridotto la spesa per abbigliamento e ristorazione a favore di altri beni come quelli per la casa”, sottolinea Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese. “È infatti significativo che la spesa per quest’ultima categoria sia rimasta stabile negli ultimi due anni. Parte di questi cambiamenti rimarranno nelle abitudini di vita e di consumo anche quando l’emergenza pandemica verrà superata definitivamente, impattando di conseguenza sul tessuto territoriale dei comparti analizzati”.

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