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A due anni e mezzo dalla presentazione alla stampa, Aedes Siiq rinuncia definitivamente al Caselle Open Mall alle porte di Torino.

La società lo ha comunicato al mercato. “La controllata al 100% Satac SIINQ S.p.A., a fronte dei ritardi riscontrati nell’implementazione di alcune azioni previste dal Piano Industriale 2020-2026 e in particolare dell’avvio dello sviluppo del progetto Caselle Open Mall, ha comunicato all’Amministrazione Comunale di Caselle Torinese la rinuncia ai permessi di costruire relativi all’attuazione di alcuni interventi del progetto stesso”.

I titoli edilizi sarebbe scaduti in automatico a inizio novembre. “Tale decisione” spiega ancora la nota di Aedes Siiq, “viene presa in prospettiva di una rivisitazione del possibile diverso utilizzo commerciale delle aree in coerenza con i trend del mercato immobiliare”. Al di là del linguaggio scarno dei comunicati, due le motivazioni dietro la scelta.

Iper offerta a nord di Torino

Dal punto di vista commerciale, si trattava di un progetto di “destination center” da 350 milioni di euro di investimento, con 114.000 mq di Gla e 230 negozi, di cui 50 adibiti a ristorazione, e un bacino di utenza stimato in 12 milioni di visitatori all’anno. Numeri importanti, che si scontrano però con il nuovo contesto creato dal Covid. E anche con l’abbondanza di offerta che caratterizza tutta l’area a Nord di Torino, dove sono già presenti il Torino Outlet Village, il Settimo Cielo Retail Park, il Porte di Torino, il più piccolo Caselle Center, in attesa di vedere le tempistiche del “To Dream”, nella zona nord-est del capoluogo, che comunque dista al massimo 20 minuti da Caselle con la tangenziale.

La proposta di Hines

Ma soprattutto, il progetto finisce nel cassetto in attesa di vedere la sorte della proprietà. Proprio ieri scadeva il periodo di esclusiva riservata ad Hines, che ha promosso un’offerta non vincolante per rilevare l’intera quota di Aedes Siiq in mano all’azionista Augusto Spa. Augusto Spa, controllata da Sator (Matteo Arpe), è attualmente in liquidazione e detiene il 51,2% del capitale di Aedes.

Il cambio di proprietà farebbe modificare il business, dal momento che Hines è poco propensa a sviluppare il retail, ma ultimamente ha investito fortemente sulla logistica. Ecco perché, anche per l’area di Caselle, si parla di una possibile revisione del progetto in questa chiave.

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