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Moncler supera il miliardo e mezzo di ricavi, sui primi nove mesi del 2022, e spinge sul canale retail.

La società guidata da Remo Ruffini ha chiuso il periodo gennaio-settembre con 1,55 miliardi di ricavi, in crescita del 32% sullo stesso periodo del 2021 (meglio dell’attesa degli analisti). Il dato sul terzo trimestre è di 638,3 milioni (+12%).

Il marchio Moncler continua a essere di gran lunga il principale, con 1,25 miliardi di ricavi (80,5%), mentre Stone Island apporta 304,1 milioni, con un dato parzialmente pro-forma perché il brand a bilancio viene consolidato a partire da aprile 2021.

Guardando a Moncler, i ricavi arrivano per il 43,8% dall’Asia, per il 38,8% da area Emea e per il 17,4% dalle Americhe.

Rispetto ai canali, il Dtc-direct to consumer (include i negozi a gestione diretta, l’online diretto e le e-concession) apporta ora il 72,1% ed è cresciuto del 32% sul 2019, mentre il Wholesale vale il 27,9% ed è cresciuto solo del 13% sul pre Covid.

Al 30 settembre 2022, la rete di negozi monomarca del marchio Moncler può contare su 242 punti vendita diretti retail, in aumento di 4 unità rispetto al 30 giugno, tra cui l’apertura di Düsseldorf e due conversioni dal canale wholesale. Gli shop-in-shop (SiS) wholesale sono 61, in diminuzione di tre unità rispetto al 30 giugno, tra cui le conversioni a retail dell’aeroporto di Zurigo e del negozio di Parigi La Samaritaine.

Per Stone Island, invece, il 69,9% dei ricavi arriva dal wholesale. Ma anche in questo caso è in atto una conversione che va verso il retail. Al 30 settembre 2022, la rete di negozi monomarca Stone Island può contare su 71 DOS, in aumento di 17 unità rispetto al 30 giugno, per effetto delle 16 conversioni dei negozi giapponesi e del negozio di Londra in EMEA. Al netto delle conversioni, i monomarca wholesale sono 20.

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