Avolta batte le attese degli analisti, nei conti 2023, con ricavi che si portano a 12,53 miliardi di franchi svizzeri.
Per il gruppo, nato dalla fusione tra Dufry e Autogrill, si tratta di una crescita organica intorno al 20%. In aumento anche il margine Ebitda-Core, salito dall’8,7% al 9%.
“Sfruttiamo in pieno la ripresa dei viaggi. E mai come in questo momento siamo convinti della bontà della fusione intrapresa lo scorso anno” ha detto il Ceo, Xavier Rossinyol (in foto) nel corso della conference call. “I viaggiatori dovrebbero crescere in media del 4%-5% l’anno nel futuro. Ma noi prevediamo di fare meglio, almeno +5%-7%”.
“Oggi siamo fortemente diversificati, sia come proposta commerciale, sia come presenza nel mondo. Questo ci permette di essere super resilienti contro potenziali problemi, che siano tensioni geopolitiche o fiammate inflazionistiche” ha spiegato il manager.
Che ha aggiunto: “Oggi non siamo alla ricerca spasmodica di nuovi contratti, perché già abbiamo un tasso di rinnovi delle concessioni esistenti che supera di molto il 90% e in certe zone, come gli Stati Uniti, sfiora il 99%”.
Il perimetro dei ricavi di Avolta è equamente suddiviso tra duty-free al 37%, duty-paid al 31% e f&b al 32%. Il canale aeroportuale genera l’82% delle vendite.
L’Asia-Pacifico è la regione cresciuta maggiormente (+77%), ma quella Europa-Emea-Africa conserva il peso principale dei ricavi, circa il 50%.
Tra le novità commerciali principali, va segnalata l’apertura di format ibridi, come l’Hudson Cafè a Milano Malpensa (T2); l’estensione del contratto allo scalo internazionale di Abu Dhabi, che ha incluso l’apertura di 13 nuovi locali; il rinnovo di quasi tutti i contratti in Spagna e dello scalo strategico americano di Las Vegas; la partnership con Hubei Airport Group, come concessionario master per il Terminal 2 dello scalo internazionale Tianhe di Wuhan, in Cina.
Avolta gestisce circa 5.100 punti vendita nel mondo, in 73 Paesi con un portafoglio di oltre 1.000 brand.
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