Quotazione in Borsa complicata, per le profumerie Douglas, con il mercato che boccia il prezzo iniziale fissato dagli azionisti.
Giovedì, le azioni Douglas sono tornate in Borsa a Francoforte dopo 11 anni, con un prezzo di offerta pubblica d’acquisto fissato a 26 euro. Il titolo ha perso oltre il 15% nei primi due giorni di scambi e si aggira intorno ai 22 euro
Il mercato evidentemente ha giudicato troppo oneroso il prezzo fissato dall’Ipo, per un’operazione che era stata annunciata non tanto in funzione della crescita, quanto per la riduzione del debito.
Douglas oggi è controllata da CVC Capital, con una quota di maggioranza, e dalla famiglia Kreke, mentre circa un terzo del capitale è il flottante di Borsa. L’obiettivo dell’Ipo era raccogliere circa 850 milioni di euro per abbattere una parte del debito, che al 31 dicembre scorso ammontava addirittura a 3 miliardi di euro.
Oggi Douglas opera con circa 1.850 negozi in 22 Paesi e deve un terzo dei suoi ricavi all’on line. La pandemia aveva colpito duramente il business e aveva portato a una razionalizzazione della rete. A inizio 2021, Douglas contava ancora su 2.400 store, ma aveva in effetti annunciato una riduzione di 500 vetrine (di cui 60 in Germania).
La maggioranza di Douglas era passata nelle mani di CVC Capital nel 2015, per circa 2,8 miliardi di euro. E proprio 2,8 miliardi di euro è il valore di capitalizzazione di mercato che gli azionisti si aspettavano di raggiungere, ma con il prezzo iniziale di 26 euro a titolo. Un valore che quindi si è già sgonfiato.
A gennaio CVC Capital ha acquisito in Italia La Piadineria.
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