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Da Milano a Padova passando per Bologna, i punti vendita lungo le strade
su cui viaggia l’economia del Paese sembrano bloccati. Dal nostro osservatorio prezzi emerge che se il prodotto tiene, sono i servizi a mostrare i maggiori ritardi in termini di innovazione.

La Pioppa Ovest – MyChef

Sui libri di scuola, quando si parla di triangolo industriale, la triade di riferimento è Milano-Torino-Genova. Un residuo del boom economico anni ’50-’60 che, oggi, mantiene solo la forma ma cambia i contenuti. Perché se è vero che Milano ha mantenuto il suo posto al vertice, allungando il distacco sulle altre città italiane sulla spinta di Expo, Torino e Genova hanno lasciato posto ad Emilia Romagna e Veneto. Non è un caso, quindi, se le direttrici che fanno muovere il Paese vadano verso est piuttosto che verso ovest correndo su quelle che sono le più trafficate autostrade d’Italia: la Milano-Venezia (con il prolungamento verso Trieste) e la Milano- Bologna (da cui poi risalire in direzione Padova). Peccato che a supportare tutto questo spostamento di mezzi e persone, ci sia una rete di aree di sosta che lascia un po’ a desiderare. Soprattutto per quanto riguarda i servizi piuttosto che il prodotto. Una situazione che fa da cartina di tornasole per il resto della rete autostradale. Secondo il mensile Quattroruote, che annualmente pubblica il proprio report sullo stato dell’offerta travel retail, su 105 aree di sosta analizzate 45 non arrivano alla sufficienza. Nello specifico, l’analisi di Quattroruote prende in considerazione alcune porzioni della rete nazionale: l’A5 Torino-Aosta, l’A6 Torino-Savona, l’A7 Milano-Genova, l’A10 Genova-Ventimiglia, l’A12 Genova-Roma, l’A22 Modena- Brennero, l’A24 Roma-L’Aquila e l’A25 Torano- Pescara. In generale, concludono quelli di Quattroruote, l’offerta si ferma a un livello medio, decisamente inferiore rispetto a quello di analoghe indagini precedenti, a dimostrazione dei minori investimenti effettuati dalle società del settore su queste arterie.

San Martino Ovest – Chef Express

 

San Zenone Ovest – Autogrill

Panino e caffetteria, gli immancabili 

Detto dell’analisi Quattroruote e dello spostamento del baricentro economico del Paese verso est, il viaggio di r&f ha considerato l’offerta food retail dei maggiori quattro operatori del settore: Autogrill, Chef Express, MyChef e Sarni. Al di là dei vari format più o meno innovativi implementati nelle aree di sosta, quello che appare chiaro è un sostanziale allineamento di prezzo sulle categorie core come caffetteria e panini (con un forte richiamo alla territorialità della proposta). Stessa cosa per le bevande. Alcune lievi differenze si possono riscontrare nella fornitura di prodotti confezionati (tramezzini e caramelle, per esempio, si differenziano sia per confezionamento che per quantità disponibile) e in quella di referenze tecnologiche declinate in senso automobilistico (car charger, auricolari, ecc.). Nota dolente, l’offerta “turistica”, ossia tutti quegli articoli che potrebbero far comodo al viaggiatore che sta raggiungendo la costiera adriatica per le proprie vacanze: ciabatte, teli mare, creme solari e quant’altro le abbiamo trovate più numerose in prossimità di Milano, piuttosto che lontano dalla metropoli. Infine, per quanto riguarda l’offerta oil (che spesso determina la scelta di un’area di sosta piuttosto che l’altra) gli operatori analizzati sono stati Eni, Q8, Italiana Petroli ed Esso. Nessuna sostanziale differenza, grazie alla totale compresenza del rifornimento self-service e di quello servito, ma un costo ormai stabile della benzina
intorno a 1,8 euro al litro.

San Pelagio Est – Sarni

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