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Cosa comprano i clienti Coop ai tempi del Coronavirus? Essenzialmente, prodotti da panificazione. A dirlo sono i dati registrati dall’insegna GDO fra il 9 e il 15 marzo. Periodo nel quale si è registrato anche un +12,8% a livello di vendite medie rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

La crescita di Coop è in linea con quella di tutto il settore della grande distribuzione che, dall’inizio del lockdown, ha registrato notevoli picchi di vendita.

Il dettaglio delle vendite

Al di là dei prodotti da panificazione (lievito di birra +122% e farina +90%) e scorrendo la crescita dei prodotti venduti nei supermercati Coop, continua l’effetto dispensa con la corsa agli acquisti a lunga conservazione: carne (+47%) e legumi (+14%) in scatola, latte UHT (+21), riso (+12%), fette biscottate (+8%) e zucchero (+9%). Buone performance anche per il pesce surgelato, che registra una crescita del +8%, e del tonno in scatola, con un +9%. In flessione nella terza settimana invece la pasta con un -6% e l’olio d’oliva, il cui acquisto cala dell’11%: segno questo che doverose scorte sono state già fatte nelle due settimane precedenti. Per quanto riguarda le bevande, i vini tipici registrano un +1% soltanto alla fine della terza settimana, compensando in parte il calo nelle prime due. Medesimo trend per i succhi di frutta con un + 3%, reduci però da un secco -13% rispetto alla crescita media della spesa nel periodo 24 febbraio-15 marzo.

L’attesa della normalità

Le performance in salita, però, dicono anche che il gap tra prima e dopo pandemia rimane tutto da colmare. In rimonta il desiderio di aperitivi e happy hour home-made, che registrano un +3% tra il 9 e il 15 marzo (ma dopo comunque un considerevole -10%), e di birra, che segna +3% (ma -6% nel totale periodo): segnale questi di un graduale adattamento alla nuova situazione. Grande riscossa anche per creme spalmabili che portano a casa un +26% sulle prime due settimane, e in parte anche per le merendine, con +6% nell’ultima settimana, reduci però da un -6% sul totale crescita media del periodo pandemia.

Il crollo del servito

In caduta libera risulta il servito che registra un -42% e la rosticceria con un -27%. Poco richiesti anche i prodotti take away, il cui calo si attesa attorno al -18%. Dati che confermano come in questi giorni per tutta la penisola ci si affaccendi molto di più ai fornelli.

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