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Agli Stati Generali dell’economia, Federdistribuzione ha posto il commercio al centro di un progetto retto da quattro pilastri: consumi, investimenti, occupazione e semplificazioni. L’obiettivo: contribuire a elaborare un piano di sviluppo che ponga l’Italia al passo con gli altri Paesi europei e, parallelamente, che porti sia a risultati immediati sia a una nuova prospettiva di medio-lungo periodo.

Già prima dell’evento convocato da Palazzo Chigi a Villa Pamphili, Federdistribuzione è stata protagonista di una lunga battaglia a difesa dei propri associati, proseguita anche dopo l’emanazione del Decreto Rilancio.

«Il commercio è stato uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus – dichiara Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – Rappresenta uno dei settori chiave per l’economia del Paese, in grado di soddisfare bisogni essenziali; capace di sviluppare un elevato livello occupazionale particolarmente centrato su popolazioni deboli, come donne e giovani; caratterizzato dallo sviluppo di investimenti che agiscono come moltiplicatori di crescita direttamente sui territori, attraverso il coinvolgimento di aziende di piccole e medie dimensioni. Riteniamo quindi meriti attenzione e misure in grado di supportarlo per superare la crisi e tornare a crescere, contribuendo così alla ripresa del Paese».

Guardando al sistema Italia e all’emergenza economica che sta attraversando, «sarà necessario impostare una politica di rilancio che preveda di poter restare al passo con le principali economie europee e mondiali – prosegue il presidente di Federdistribuzione – Occorrerà un progetto in grado di far superare il forte clima di incertezza che permea il Paese e che punti ad abbandonare la bassa crescita che ci ha caratterizzati negli ultimi venti anni. Ciò si può fare solo scardinando i processi che hanno governato il nostro Paese fino ad ora. Abbiamo di fronte una situazione straordinaria, con risorse a disposizione come mai accaduto, che dobbiamo sfruttare al meglio. La pandemia ha azzerato le distanze e posto tutti sulla stessa linea di partenza. Sarà una nuova competizione, ben diversa dal precedente prolungarsi di posizioni acquisite».

Misure a sostegno del commercio e della distribuzione
Affinché il commercio possa tornare ad essere un positivo volano di sviluppo per il Paese c’è bisogno di una condizione indispensabile: devono ripartire i consumi. Occorre sostenere le famiglie maggiormente colpite dalla crisi e al tempo stesso stimolare verso l’acquisto chi sta accumulando risparmi e frena i consumi per un clima di incertezza sul futuro. «In quest’ambito – dichiara Gradara – proponiamo una detrazione fiscale a favore delle famiglie per il periodo luglio-dicembre 2020 sulla spesa in beni non alimentari di generale consumo, effettuati attraverso la rete fisica dei negozi e pagati con moneta elettronica. I costi per lo Stato sarebbero compensati dalla maggiore Iva sui consumi incrementali».

Di pari passo, la distribuzione può giocare un ruolo importante nel sostenere la crescita degli investimenti. «Dobbiamo favorire uno sviluppo digitale e sostenibile delle imprese del commercio, incentivando il potenziamento delle loro piattaforme commerce, riequilibrando condizioni fiscali e commerciali tra commercio fisico e on line. Ogni anno la distribuzione nel suo complesso genera 9,8 miliardi di investimenti; molti di essi sono indirizzati all’ammodernamento delle reti commerciali delle insegne, rinnovate ogni 12 mesi mediamente in misura del 7-8% della totalità dei punti vendita. Se opportunamente incentivati, questi investimenti potrebbero anche raddoppiare».

Un ulteriore argomento che riveste importanza strategica per il Paese è quello del recupero di zone degradate e aree dismesse: «Occorre promuovere gli investimenti sull’esistente, per uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il consumo del suolo e garantisca attenzione ai temi ambientali attraverso un unico pacchetto di agevolazioni».

Grande rilevanza ha per le imprese del non alimentare il tema relativo ai canoni di locazione, che sono la seconda voce di costo operativo. «Un intervento di ampio respiro in grado di riequilibrare i rapporti tra proprietà immobiliari e locatari, senza alcun limite di dimensione per l’impresa che godrebbe dei benefici, sarebbe opportuno per gestire la crisi di liquidità delle imprese che hanno accusato enormi perdite di fatturato per la chiusura dei negozi».

Infine, ma non meno importante, il tema della semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative. «Occorre agire nella logica della standardizzazione delle procedure tra lo Stato e gli enti territoriali e tra i diversi enti territoriali. Necessario inoltre semplificare i controlli per le imprese: capita spesso che le autorità preposte ai controlli non siano tra loro coordinate, creando costi impropri per le aziende che devono essere eliminati», conclude il presidente di Federdistribuzione.

A.P.

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