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Come certifica il Centro studi Confimprese, qualcosa si è mosso nel mondo del commercio nelle prime due settimane di luglio rispetto allo stesso periodo 2019, ma il saldo è sempre negativo.

Nella ristorazione il calo del fatturato passa infatti da -39 a -37%. Tuttavia, se confrontato con l’ultima quindicina di giugno 2020 (-50%), il dato mostra un lieve miglioramento che coincide con l’inizio del periodo estivo e un conseguente maggiore consumo fuori casa, e al calo dei contagi. Nel non food, invece, il trend si mantiene stabile a -23%. Un risultato che l’associazione guidata da Mario Resca definisce fortemente influenzato dal mancato avvio dei saldi il 1 luglio.

«Nonostante la dichiarata volontà di ripartire da parte delle aziende e la riapertura quasi totale delle attività commerciali – commenta Mario Resca, presidente Confimprese – il motore della ripresa non ingrana la marcia giusta. I consumi sono ancora al palo, abbondantemente sotto lo zero, perché manca la liquidità da parte degli imprenditori e la disponibilità di spendere delle famiglie italiane. Troppe incertezze e incognite sul futuro. Urge la necessità di ricostruire la shopping experience dei consumatori, sviluppando modelli integrati che sfruttino le nuove tecnologie in modo sinergico. Il delivey e il take away devono diventare complementari allo store con meccanismi finalizzati a ricondurre i consumatori nei punti vendita».

Food in leggera ripresa
La riduzione del fatturato delle prime due settimane di luglio rispetto allo stesso periodo 2019 è di 2 punti percentuali e passa da -39% a -37% in media. Cresce, anche se di poco, il peso dello store sul totale vendite, dal 78% all’80%. Il delivery e il take away fanno registrare invece un +23% e un +19%. Prendendo a riferimento i canali di vendita, i centri città sono leggermente meno svantaggiati rispetto ai centri commerciali dove il calo delle vendite è al 42%, mentre in giugno era -65%.

Non food, stabile
Trend in store negativo per la totalità del campione in media stabile sul -23%. Il totale campione registra un calo delle visite, ma per il 61% c’è stato un aumento dello scontrino medio. Si conferma il trend positivo dell’online a +28% con un’incidenza del 12% sul totale vendite. Sul comparto ha influito il mancato avvio dei saldi il 1 luglio, tanto che il 95% dei retailer si è dichiarato contrario alla decisione del Governo di posticipare i saldi estivi in agosto. Il restante 5% è indifferente, perché appartenente a settori merceologici non soggetti a saldi stagionali. L’89% dei rispondenti ha adottato politiche di sconti e promozioni dopo la riapertura delle attività post lockdown, con uno sconto medio del 36%. Quanto ai canali di vendita, continua la performance positiva dei centri città, dichiarati il canale meglio performante per il 50% del campione (in giugno era il 44%), mentre rimangono stabili centri commerciali e retail park.
Guardando all’andamento dei singoli settori, nell’abbigliamento e accessori si registra un trend negativo dettato dal generalizzato drop nella frequentazione degli store con una media del -28%. Si conferma il trend positivo, invece, delle vendite online per la quasi totalità dei rispondenti con una media del +28%. Nella casa e complementi d’arredo il trend è negativo sia per quanto riguarda le vendite (in media del -10%) sia per le visite in negozio. Buono il trend dello scontrino medio per due terzi del campione. Positivo l’andamento dell’online che registra in media +10%. Nel beauty risultano negative le vendite in store -30% e si evidenzia anche un calo delle visite. Si registra un trend positivo dello scontrino medio. Infine, nelle gioiellerie il trend negativo delle vendite in store mostra una media di -25%. Sempre negativo è sia il trend del numero di visitatori sia quello dello scontrino medio.

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